Cause Infertilita femminile
Il Fattore Femminile di Infertilità Il Fattore Femminile di Infertilità Dai dati del Registro Nazionale PMA tenuto dall’Istituto Superiore di Sanità in circa il 26% dei casi la condizione di infertilità è da riferire ad un problema femminile.
Fra le varie condizioni che possono agire in tal senso possiamo ricordare: 1) Fattore endocrino-ovulatorio (alterazioni del processo di ovulazione); 2) Fattore tubarico; 3) Fattore Uterino; 4) Endometriosi.
Le cause d'infertilità femminile sono numerose ma possono essere schematicamente indagate a livello cervicale, uterino, tubarico e ovarico. Proponiamo qui una tabella riassuntiva delle cause di sterilità femminile.
1) CAUSE CERVICO-VAGINALI 2) CAUSE UTERINE 3) CAUSE TUBARICHE |
INDAGINI SULL'INFERTILITA'FEMMINILE
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Fattore cervicale. Dopo un rapporto sessuale normale, gli spermatozoi sono eiaculati in vagina e da qui devono risalire alle tube per incontrare l'ovocita da fecondare. L'esame che valuta l'interazione muco-spermatozoi è il "POST COITAL TEST" che si effettua in periodo ovulatorio dopo che una coppia ha avuto un rapporto sessuale; si preleva nel corso di una visita ginecologica una piccola frazione di muco cervicale e si osserva al microscopio se ci sono spermatozoi e se sono dotati dimovimenti. Il muco cervicale può ostacolare il passaggio degli spermatozoi quando ad esempio siano presenti anticorpi antispermatozoi, infezioni o pH alterato; in presenza di un "post coital test" certamente alterato la terapia idonea è costituita da tecniche d'inseminazione. |
Fattore uterino. Lo studio della cavità interna uterina può essere eseguito con precisione mediante ISTEROSCOPIA
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Fattore tubarico. E' lo studio della strada che gli spermatozoi devono fare per raggiungere l'ovocita e fecondarlo. Negli anni passati l'ISTEROSALPINGOGRAFIA era l'esame più utilizzato per studiare le salpingi. Negli ultimissimi anni si è affacciata una nuova tecnica chiamata SONOISTEROSALPINGOGRAFIA che non utilizza raggi x bensì la sola ecografia vaginale attraverso cui si segue il passaggio della soluzione fisiologica perfusa in utero e nelle salpingi con un semplice catetere a palloncino. Attraverso quest'esame ambulatoriale è spesso possibile porre un sospetto di ostruzione tubarica. Inoltre la soluzione fisiologica che distende la cavità uterina permette a volte di sospettare delle irregolarità uterine interne costituite da miomi sottomucosi, polipi e sinechie.
Talvolta l'esecuzione di questa tecnica è anche terapeutica: infatti, talora nei mesi seguenti una SONOSALPINGOGRAFIA, s'instaura una gravidanza. Ciò probabilmente per l'opera di lavaggio esercitata all'interno delle salpingi con possibile lisi di aderenze. Recentemente la SONOISTEROSALPINGOGRAFIA è stata oggetto di approcci innovativi, trattandosi di un esame fondamentale per capire le cause dell'infertilità femminile. Oltre alla tecnica tradizionale che utilizza l'instillazione di una soluzione salina mista ad aria, vi sono nuovi perfezionamenti con l'utilizzo di traccianti ecografici dedicati e di ossigeno allotropico con proprietà antibatteriche e antivirali che opera una disinfezione della cavità uterina e dell'apparato genitale. La soluzione sterile instillata nell'utero permette di valutare i contorni e l'elasticità della parete uterina, i rapporti con le salpingi (tube) ed anche la pervietà di queste ultime. La SONOISTEROSALPINGOGRAFIA, eseguita da mani esperte e lentamente, non causa in genere alcun disagio, è ambulatoriale e la donna ritorna a casa subito dopo. Nei casi in cui permangano dei dubbi diagnostici nonostante l'esecuzione di una sonoisterosalpingografia o di un'isterosalpingografia si dovrà ricorrere ad una LAPAROSCOPIA (vedi foto sottostante). L'esame consiste nell'introduzione in cavità peritoneale, prima distesa con CO2, di uno strumento detto laparoscopio. Attraverso il laparoscopio si potra' osservare lo stato delle salpingi, dell'utero, del peritoneo e delle posizioni delle tube rispetto all'ovaia. Iniettando nella cavità uterina in corso di laparoscopia un colorante è possibile osservarne direttamente la fuoruscita in peritoneo confermando la pervietà tubarica (CROMOSALPINGOSCOPIA). Essa permette anche di eseguire interventi terapeutici su aderenze, cisti o focolai di endometriosi, miomi ecc. |
INDAGINI sul FATTORE OVULATORIO |
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LE SOLUZIONI TERAPEUTICHE ALL'INFERTILITA' FEMMINILE
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Concepimento Guidato E' talora preferito dalla donna nell'intento di evitare una stimolazione con gonadotropine. La richiesta in tal senso è anche giustificate da un atteggiamento"prudente" nel caso di anamnesi familiare con presenza di neoplasie ormonodipendenti. Il ciclo viene monitorato in genere con due ecografie e un test ematico al fine di scegliere il momento migliore o per un rapporto o per una tecnica di inseminazione artificiale. |
Tecniche di inseminazione |
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- INSEMINAZIONE INTRATUBARICA (ITI): questa tecnica innovativa è applicabile alla maggior parte delle coppie infertili eccetto quando entrambe le salpingi sono ostruite o in casi di severa sub fertilità maschile. A circa 36 ore dall'ovulazione il seme capacitato con una tecnica particolare, viene portato per via vaginale e trans'uterina a livello delle tube per via ecoguidata in due frazioni. Praticamete viene favorito l'incontro tra spermatozoo ed ovocita proprio come succede in natura: a livello delle ampolle tubariche,di qui la percentuale di gravidanze decisamente soddisfacente.Si tratta di una tecnica di tipo ambulatoriale, totalmente indolore per la donna che non richiede alcuna anestesia locale. Percentuali di gravidanze: nella nostra esperienza le percentuali di successo connesse a questa tecnica sono piuttosto elevate. Si raggiunge un tasso cumulativo di gravidanze di circa il 60% in tre tentativi e il 26,51 sul singolo tentativo. Questi risultati pubblicati grazie ad uno studio prospettico randomizzato sono stati ottenuti con l'effetto sinergico della Maca polarizzata (LMWP). |
FIVET (Fecondazione in vitro ed embrio transfer ) Percentuale di gravidanze: per ogni ciclo di fecondazione assistita in FIVET _ ICSI è ragionevole attendersi una percentuale di successo di circa il 30-40 % sotto i 38 anni pregnancy rate combinato in 2 tentativi 70-72% di gravidanze. Al di sopra dei 39 anni tale percentuale si riduce. Conclusioni: questa esposizione necessariamente schematica potrebbe trarre in inganno il lettore se pensasse che il piano terapeutico è più o meno uguale per tutte le coppie. Non è più cosi. I Centri di Medicina della Riproduzione che Hanno più successi sono quelli che adottano schemi terapeutici diversi a seconda della tipologia della coppia.
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ICSI (Iniezione intracitoplasmatica degli spermatozoi) L'ICSI è una tecnica di recente introduzione (prima metà degli anni novanta ) che permette di trattare casi sino a pochi anni fa intrattabili. Essa si differenzia dalla FIVET solo nelle procedure di laboratorio mentre per la donna e il partner i tempi e le procedure sono identiche a quelle descritte per la FIVET. Nella ICSI l'innovazione sta nel fatto che il singolo spermatozoo viene introdotto direttamente nel citoplasma dell'ovocita tramite un microago sotto visione microscopica. Ciò permette di trattare maschi con seminali con pochissimi spermatozoi mobili o anche casi con assenza di spermatozoi nel seminale che vengono estratti tramite un ago dai testicoli e dall'epididimo per poi essere iniettati negli ovociti.
Nella ICSI non vi è un'autoselezione degli spermatozoi che penetrano l'ovocita e pertanto vi è un modesto aumento di possibilità che alterazioni genetiche presenti nel maschio vengano trasmessi alla progenie.In questo senso, prima di eseguire una ICSI e necessario eseguire il cariotipo di entrambi i partner.
TESA ( prelievo bioptico degli spermatozoi o spermatidi dal testicolo ) Nel seme di certi maschi non sono presenti spermatozoi.Ciò non esclude che si possano ritrovare nel testicolo e nell'epididimo. Pertanto,perlopiù con un ago sottile inserito attraverso la cute si tenta di aspirare spermatozoi da questi organi per iniettarli poi negli ovociti tramite ICSI. |
ASSISTED HATCHING |
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COLTURA DELLE BALSTOCISTI: una strategia efficace dopo ripetuti tentativi falliti di fivet-icsi La coltura in vitro degli embrioni fino allo stadio di blastocisti è una delle opzioni terapeutiche che in molti casi puo' migliorare i risultati clinici nella cura della sterilità. In casi selezionati di pazienti con mancato impianto dopo ripetuti tentativi di fecondazione in vitro, è possibile offrire alla coppia affetta da sterilità la strategia della coltura estensiva a blastocisti, in alternativa al transfer tradizionale in seconda o terza giornata. |
Rischi per la paziente nella fecondazione assistita I rischi immediati sono percentualmente bassi poiché sono legati al prelievo ecoguidato transvaginale degli ovociti mediante aspirazione dei follicoli con un ago montato su una sonda ecografica. La sindrome da iperstimolazione ovarica rappresenta certamente la complicanza più temibile della fase di stimolazione.
Gravidanze multiple: è un rischio sempre presente ed in parte inevitabile se si trasferiscono due o tre pre-embrioni. I bambini nati in tutto il mondo con tecniche di fecondazione assistita sono oltre 300.000 e gli studi sin'ora compiuti sull'incidenza di malformazioni congenite, la crescita e lo sviluppo neurologico di questi bambini non differisce da quelli concepiti spontaneamente. Fonte- www.fecondazione.org |