Ricette per Vegetariani
Le ricette del cuoco vegetariano
Le ricette della salute |
---|
ColazioneAntipasti e PanePrimi Piatti e Sughi
|
Consigli per Situazioni Particolari |
---|
Ricette speciali, suggerite dai lettori |
ColazioneAntipasti e Pane
|
Sfondi
|
Sapere di essere incinta prima di fare il test
La valigia per l'Ospedale
Quando prepararla?
Diciamo che è ragionevole cominciare a prepararla dalla 33° settimana.
Non essendo possibile prevedere la data di nascita è bene non farsi cogliere impreparate.
Cause Infertilita Maschile
FECONDAZIONE ASSISTITA: INFERTILITA' DI COPPIA |
L'infertilità di coppia è un problema di vaste proporzioni e anche in Italia coinvolge decine di miglialia di persone. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima intorno al 15-20% le coppie con problemi di fertilità nel paesi industriali avanzati. Tale percentuale è purtroppo destinata ad aumentare per varie ragioni ma soprattutto per il problema ambientale, per la sofisticazione degli alimenti e lo stile di vita. L'infertilità di coppia è legata nel 35% circa dei casi al fattore femminile, nel 30% al fattore maschile; nel 20% dei casi si rilevano problemi in ambedue i partner e nel 15% dei casi l'infertilità rimane sconosciuta (infertilità inspiegata). |
Cause di infertilità femminile
|
Cause di infertilità maschile
|
Fattore cervicale
Fattore utero- tubarico Fattore ovulatorio Endometriosi Infiammazioni Fattore immunologico Sterilità inspiegata Cause genetiche |
Infezione croniche , prostatiti
Varicocele Criptorchidismo Ipogonadismo endocrino Ostruzione delle vie seminale Anticorpi antispermatozoi Disfunzione erettile- eiaculatoria Cause genetiche |
FECONDAZIONE ASSISTITA: INFERTILITA' MASCHILE |
|
La medicina della riproduzione ha permesso negli ultimi tempi di risolvere problemi di infertilità maschile che solo pochi anni fa parevano insolubili. Nonostante ciò l'uomo può essere definito un animale poco fertile. Una giovane coppia senza problemi di salute che ha regolari rapporti senza precauzioni contraccettive, non ha più del 25% di possibilità di gravidanza ogni mese. Il percorso diagnostico è rappresentato dall'anamnesi, dall'esame obiettivo, dall'esame del liquido seminale e dal dosaggio dell'FSH Una attenta anannesi dell'uomo con problemi di sterilità può fornire utili indicazioni per un inquadramento generale. Vanno ricercate malattie veneree, infiammazione acute e croniche alla prostata e alle vescicole seminali. La parotite, quando si manifesta dopo la pubertà può causare orchite bilaterale il cui risultato è un'atrofia testicolare irreversibile con azoospermia (assenza di spermatozoi). La tubercolosi può colpire vie spermatiche, dotto deferente ed epididimo causando ostruzione non correggibile chirurgicamente. Il diabete nell'uomo può provocare alterazioni della fertilità e della dinamica dell'eiaculazione. La fibrosi cistica spesso comporta assenza congenita del dotto deferente e della vescichette seminali. Deve poi essere raccolta una attenta anamnesi che includa l'abuso dei farmaci e l'esposizione a sostanze tossiche quali pesticidi dell'agricoltura, solventi presenti in vernici, esposizione a metalli pesanti (mercurio, arsenico, piombo, cadmio, et.), esposizione a radiazioni e temperature elevate. Vanno indagate la libido, l'erezione e l'eiaculazione in modo da escludere cause da impotenza coeundi. |
kkkk |
). |
ESAME OBIETTIVO La visita comprende la palpazione scrotale, l'apprezzamento del volume testicolare, l'esplorazione rettale per la valutazione della prostata. La valutazione del volume testicolare è particolarmente importante perche' è espressione della quantità di tubuli seminiferi attivi mentre una sua riduzione (meno di 15 ml) può essere indice di un danno testicolare. |
ESAME del LIQUIDO SEMINALE |
|
kk |
DOSAGGI ORMONALI Il dosaggio dell'FSH mediante un semplice prelievo di sangue, rappresenta il rilievo fondamentale per l'orientamento diagnostico: alti valori di FSH indicano un danno testicolare primitivo; bassi valori associati ad azoospermia o a oligozoospermia severa sono sospetti per un'ipogonadismo ipogonadotropo; valori normali di FSH sono d'altra parte presenti in forme ostruttive e talora in casi di azzoospermia con danno testicolare primitivo. A completamento dell'indagine ormonale può essere utile il dosaggio di Prolattina; LH e Testosterone. |
STUDI GENETICI |
|
kk |
ESAMI STRUMENTALI COMPLEMENTARI In base agli esiti dell'esame seminale o per sospetti clinici particolari possono essere richiesti dal medico esami strumentali aggiuntivi quali: - Ecografia scrotale e del testicolo, per diagnosticare alcune anomalie tra cui l'agenesia dei vasi deferenti, le patologie dell'epididimo, tumori testicolari misconosciuti, spermatocele etc. - Ecografia trans-rettale per diagnosticare una eventuale agenesia delle vescichette seminali e dei vasi deferenti, patologie prostatiche quali prostatite, ascesso prostatico, ipertrofia prostatica oltrechè forme ostruttive acquisite delle vie seminali distali - Eco-Doppler: per la diagnosi e la valutazione dell'entità di un varicocele. |
LE SOLUZIONI TERAPEUTICHE ALLA INFERTILITA' MASCHILE
Vi sono varie situazioni intermedie in cui i valori dell'esame seminale possono essere migliorati con terapie mediche (noi consigliamo di non sottovalutare aprioristicamente anche l'apporto della medicina naturale) in modo da poter ricorrere a tecniche meno impegnative della ICSI/TESE-ICSI. |
|
LE OPZIONI TERAPEUTICHE PRATICABILI
|
|
Concepimento Guidato E' talora preferito dalla donna nell'intento di evitare una stimolazione con gonadotropine. Le richieste in tal senso sono anche giustificate da un atteggiamento"prudente" nel caso di anamnesi familiare con presenza di neoplasie ormonodipendenti. Il ciclo viene monitorato in genere con due ecografie e un test ematico al fine di scegliere il momento migliore o per un rapporto o per una tecnica di inseminazione artificiale. |
Tecniche di inseminazione - INSEMINAZIONE INTRATUBARICA(ITI): Percentuali di gravidanze: nella nostra esperienza le percentuali di successo connesse a questa tecnica sono piuttosto elevate. Si raggiunge una percentuale di successo di circa il 30-40 % sotto i 38 |
|
|
FIVET (Fecondazione in vitro ed embrio transfer) La FIVET è una delle tecniche più diffuse e conosciute. E' stata introdotta negli anni ottanta e i bambini nati in tutto il mondo grazie a questa tecnica sono attualmente oltre trecentomila. Essa si basa sull'incontro dello spermatozoo con l'ovulo al di fuori della loro sede fisiologica (tratto terminale delle tube) dove avviene fisiologicamente la fecondazione e pertanto è in grado di offrire una soluzione anche alle donne con alterazioni strutturali delle salpingi ed impervietà tubarica bilaterale. Recentemente, specie in associazione con la ICSI tali tecniche hanno esteso il loro campo di applicazione e possono essere utilizzate anche in caso di liquido seminale problematico, in casi di fallimenti ripetuti di altre tecniche di inseminazione e quando la causa dell'infertilità sia sconosciuta (sterilità idiopatica ). Circa la procedura pratica, la prima fase contempla la stimolazione delle ovaie in modo da ottenere una crescita multipla dei follicoli. Alla data prestabilita dal piano terapeutico, la donna al suo domicilio inizierà la terapia. In questa prima settimana non sono necessari (eccetto casi particolari ) controlli. All'8°giorno circa viene effettuata una ecografia vaginale per controllare numero e dimensioni dei follicoli ovarici ed un prelievo di sangue per valutare il dosaggio del 17beta esradiolo. A seconda del procedere della stimolazione si aumenteranno o si ridurranno i dosaggi al fine di ottenere una corretta maturazione degli ovociti che dovranno risultare (nei limiti del possibile) in un numero tale da poter alla fine trasferire in utero due o tre embrioni. Nel momento in cui si evidenzierà la maturazione ottimale dei follicoli, la stimolazione verrà interrotta e si somministrerà la terapia che porterà all'ovulazione. Dopo circa 36 ore si procederà al recupero degli ovociti. Ciò viene fatto tramite una tecnica ecoguidata in anestesia locale e blanda sedazione: un ago montato su una sonda ecografica viene fatto penetrare attraverso la parete vaginale dei fornici posteriori fino a raggiungere dopo pochi centimetri di tragitto, gli ovociti contenuti nei rispettivi follicoli, pronti per essere aspirati. Raramente questo momento del Pick up risulta fastidioso per la donna e la stessa viene dimessa dopo circa due ore. Nel frattempo il marito ha provveduto a fornire il seme al laboratorio che dopo opportuna preparazione viene utilizzato per inseminare gli ovociti estratti con il pik up. Segue un lasso di tempo di 16/19 ore dove in laboratorio ovociti e spermatozoi vengono lasciati insime in provetta.Dopo questo periodo viene accertato l'esito della fertilizzazione che si evidenzia con la presenza di due piccole formazioni rotondeggianti chiamati pronuclei. In genere, il 65-75% degli ovociti si fertilizza; vi sono però dei casi particolari in cui la fertilizzazione in FIVET non avviene ed in questi casi è necessario ricorrere alla ICSI. Percentuale di gravidanze: per ogni ciclo di fecondazione assistita in FIVET _ ICSI è ragionevole attendersi una percentuale di successo di circa il 30-40 % sotto i 38 anni pregnancy rate combinato in 2 tentativi 70-72% di gravidanze. Al di sopra dei 39 anni tale percentuale si riduce. Conclusioni: questa esposizione necessariamente schematica potrebbe trarre in inganno il lettore se pensasse che il piano terapeutico è più o meno uguale per tutte le coppie. Non è più cosi. I Centri di Medicina della Riproduzione che hanno più successi sono quelli che adottano schemi terapeutici diversi a seconda della tipologia della coppia. |
ICSI (Iniezione intracitoplasmatica degli spermatozoi)
Ciò permette di trattare maschi con seminali con pochissimi spermatozoi mobili o anche casi con assenza di spermatozoi nel seminale che vengono estratti tramite un ago dai testicoli e dall'epididimo per poi essere iniettati negli ovociti.
PESA (aspirazione percutanea degli spermatozoi dai testicoli ed epididimo) TESA (prelievo bioptico degli spermatozoi o spermatidi dal testicolo) Nel seme di certi maschi non sono presenti spermatozoi. Ciò non esclude che si possano ritrovare nel testicolo e nell'epididimo. Pertanto, con un ago sottile inserito attraverso la cute si tenta di aspirare spermatozoi da questi organi per iniettarli poi negli ovociti tramite ICSI. |
|
ASSISTED HATCHING |
|
COLTURA DELLE BALSTOCISTI: una strategia efficace dopo ripetuti tentativi falliti di fivet-icsi La coltura in vitro degli embrioni fino allo stadio di blastocisti è una delle opzioni terapeutiche che in molti casi puo' migliorare i risultati clinici nella cura della sterilità. In casi selezionati di pazienti con mancato impianto dopo ripetuti tentativi di fecondazione in vitro, è possibile offrire alla coppia affetta da sterilità la strategia della coltura estensiva a blastocisti, in alternativa al transfer tradizionale in seconda o terza giornata. |
Pre-embrione a 8 cellule-stadio a cui può essere fatta la diagnosi pre-impianto
|
|
Rischi per la paziente nella fecondazione assistita I rischi immediati sono percentualmente bassi poiché sono legati al prelievo ecoguidato transvaginale degli ovociti mediante aspirazione dei follicoli con un ago montato su una sonda ecografica. Tali rischi comprendono traumatismo vascolare e possibile sanguinamento addominale nello 0,7%; infezioni pelviche nello 0,8%. La sindrome da iperstimolazione ovarica rappresenta certamente la complicanza più temibile della fase di stimolazione. Gravidanze multiple: è un rischio sempre presente ed in parte inevitabile se si trasferiscono due o tre pre-embrioni. I bambini nati in tutto il mondo con tecniche di fecondazione assistita sono oltre 300.000 e gli studi sin'ora compiuti sull'incidenza di malformazioni congenite, la crescita e lo sviluppo neurologico di questi bambini non differisce da quelli concepiti spontaneamente.
|
Cause Infertilita femminile
Il Fattore Femminile di Infertilità Il Fattore Femminile di Infertilità Dai dati del Registro Nazionale PMA tenuto dall’Istituto Superiore di Sanità in circa il 26% dei casi la condizione di infertilità è da riferire ad un problema femminile.
Home
I primi 10 sintomi della gravidanza
I sintomi di una gravidanza variano da donna a donna e, in una stessa donna, da gravidanza a gravidanza. Tuttavia, uno dei più importanti sintomi della gravidanza è il mancato arrivo delle mestruazioni.Comprendere i segni ed i sintomi della gravidanza è importante anche perché ogni sintomo può essere collegata a qualcosa di diverso dalla gravidanza. LEGGI TUTTO >
Prima di iniziare a cercare una gravidanza
Quando una coppia decide di avere un bambino, il primo passo da compiere è la visita pre-concepimento.
L’appuntamento dal ginecologo sarebbe consigliato entro un anno dall’inizio della gravidanza e va effettuato per prevenire, diagnosticare ed eventualmente fare dei trattamenti quando si rendano necessari (nel caso in cui ad esempio ci siano particolari cause che potrebbero interferire con il concepimento e la gravidanza). LEGGI TUTTO >
Gravidanza Gemellare
Introduzione
L’unità di misura della gravidanza, sia singola che gemellare, è la settimana; la prima settimana inizia dal primo giorno del Vostro ultimo ciclo mestruale. La gravidanza si può inoltre suddividere in trimestri: il I trimestre va dalla settimana 1 alla 12 o 13, il II trimestre dalla settimana 13 o 14 alla 26 o 27, il III trimestre dalla settimana 27 o 28 al termine. In ogni trimestre hanno luogo specifici cambiamenti materni e fetali.
Riconoscere una Gravidanza Gemellare
10 modi per riconoscere una gravidanza gemellare
Spesso si vive l’inizio di una gravidanza con il dubbio di essere in attesa di due o più gemelli, ma com’è si può saperlo con sicurezza? Gli indicatori seguenti sono utili per ipotizzare una gravidanza gemellare.
Nascita e Abbandono in Ospedale
Nascita e abbandono in ospedale: se la donna non vuole essere nominata - Protocollo d'intesa tra il Tribunale dei Minorenni ed il Comune di Roma - Dipartimento V - Politiche Sociali della Salute
1) Donna che non consente di essere nominata Dovrà essere rispettata la volontà della donna, senza condizionare la sua scelta, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con il bambino: potrà vederlo solo dietro sua richiesta, salvi i provvedimenti eventualmente emessi dal T.M. nel procedimento per la verifica dello stato di abbandono.
Allo scopo è fondamentale la preparazione degli operatori dell'accoglienza del Pronto Soccorso che sono i primi a contattare la donna. 1.a) SE DICHIARA IN MODO ESPLICITO AL MOMENTO DEL RICOVERO DI NON VOLER ESSERE NOMINATA Viste le circolari dell'Assessorato della Salvaguardia e cura della salute della Regione Lazio n° 39 e 43 del 1999 e loro successive integrazioni del 20/1/2000 e del 10/4/2003 riguardanti i flussi informativi ospedalieri, tutti i dati che potrebbero ricondurre all'identità della madre devono essere sostituiti con la dicitura "ANONIMA-ANONIMA", e se la donna è d'accordosi conservano in busta chiusa i dati anagrafici della donna o la fotocopia del documento d'identità. Tale busta verrà conservata in Direzione Sanitaria e, se non richiesta dalla donna al momento della dimissione, verrà eliminata dopo dieci giorni dal parto.
Il consenso agli esami diagnostici e al trattamento sanitario della partoriente, ove previsto da una specifica norma di legge, va conservato nella sua cartella clinica. Tale consenso non deve essere necessariamente reso in forma scritta, ma la paziente potrà esprimerlo oralmente al personale ospedaliero. Quest'ultimo dovrà renderne testimonianza riportando sui moduli di consenso la seguente dicitura: "di fronte al sig./ra ........ , (ruolo ospedaliero) e sig./ra........ , (ruolo ospedaliero), la paziente (N° nosografico) acconsente a ....." Firma dei testimoni.... A garanzia della salute del bambino è necessario registrare tutti i dati anamnestici materni (eventuali infezioni, decorso della gravidanza, malattie ereditarie, se gravidanza a rischio, ecc.) nonché effettuare alla partoriente tutti gli esami diagnostici indispensabili all'accertamento di patologie a trasmissione genetica.
Qualora la donna non acconsentisse, le analisi che comunque dovranno essere effettuate al bambino sono: HIV, HBSAG, HACV, TORCH, VDRL, TPHA (e, ove necessario, ulteriori accertamenti diagnostici), senza ulteriori autorizzazioni o richieste.
Sarebbe opportuno che la donna, venisse ricoverata in una stanza dove non vi fossero partorienti e puerpere. Si raccomanda che la denuncia di nascita da parte del personale sanitario ospedaliere non venga effettuata prima del 10° giorno dalla nascita del minore (e comunque non prima della dimissione ospedaliera della partoriente), in modo da concedere alla donna un ulteriore tempo di riflessione.
1.b) SE LA DONNA NON NOMINATA MENTRE È ANCORA IN OSPEDALE CI RIPENSA E VUOLE RICONOSCERE IL BAMBINO
Si restituisce alla donna la busta chiusa, precedentemente creata, contenente le sue generalità e si acquisiscono i dati della paziente mediante un documento di riconoscimento valido, modificando la cartella clinica. Tale variazione va comunicata sia al T.M. che all'Ufficio Tutela Pubblica del Comune di Roma. Contestualmente si consegna alla donna il certificato di assistenza al parto riportante i suoi dati.
Nel caso in cui il T.M. abbia già adottato provvedimenti nel procedimento per la verifica dello stato di abbandono, la dimissione ospedaliera del minore avverrà in ottemperanza alle modalità stabilite dal T.M. successivamente al riconoscimento.
1.c) SE LA DONNA CI RIPENSA DOPO LA DENUNCIA DI NASCITA EFFETTUATA DALL'OSPEDALE
Se è già stata effettuata la denuncia di nascita da parte del personale sanitario ospedaliero, la donna sarà indirizzata al T.M., fermo restando il suo diritto di recarsi all'Ufficio Anagrafe del Comune di Roma o nel proprio Comune di residenza per effettuare il riconoscimento.
Nascita e abbandono in ospedale, le procedure nel caso la donna abbia dato le sue generalità.
2) DONNA CHE DICHIARA CHE NON VUOLE RICONOSCERE IL BAMBINO DOPO AVER DATO LE PROPRIE GENERALITÀ 2.a) SE LA DONNA DICHIARA LA VOLONTÀ PRIMA DELLA COMPILAZIONE DELLA CARTELLA NEONATALE II bambino verrà indicato come nato da "donna che non consente di essere nominata" e si seguirà l'iter procedurale delineato al punto 1.
2.b) SE LA VOLONTÀ È DICHIARATA DOPO IL PARTO/DURANTE IL RICOVERO
Viste le circolari dell'Assessorato della Salvaguardia e cura della salute della Regione Lazio n° 39, 43 del 1999 e loro successive integrazioni del 20/1/2000 e del 10/4/2003, deve essere garantita l'impossibilità di ricondurre il neonato alla madre naturale.
Tutta la documentazione inerente le cartelle cliniche sia della madre che del neonato dovrà essere modificata seguendo le disposizioni di legge relative all'anonimato (registri di reparto, esami di laboratorio, etc.). Si invita pertanto a modificare i dati così come segue: se la donna non vuole apparire su alcun documento si provvederà a rendere anonima la cartella clinica e i dati informatici della paziente (con record "ANONIMA-ANONIMA") se la donna esprime la volontà di anonimato unicamente rispetto al neonato, si modificherà esclusivamente la cartella clinica dello stesso, eliminando ogni riferimento alla madre, carteceo od informatico, ed ogni eventuale collegamento alla sua cartella clinica.
2.C) SE LA DONNA ESCE LASCIANDO IL NEONATO SENZA ESPRIMERE VOLONTÀ D'ABBANDONO
Ribadendo il diritto del neonato ad avere un nome entro il decimo giorno dalla nascita (L. 27/5/91 N° 176, art. 7 - dichiarazione diritti del fanciullo, e decreto del 3/11/00 N° 396 art. 30 - regolamento dell'ordinamento dello stato civile), i reparti interessati avviseranno sollecitamente il Servizio Sociale o la Direzione Sanitaria ospedaliera.
Il Servizio Sociale, o la Direzione Sanitaria ospedaliera, segnalerà tempestivamente al T.M. e all'Ufficio Tutela Pubblica la nascita del bambino e tenterà contestualmente di rintracciare la donna, nel più breve tempo possibile, attraverso richiesta scritta ai Vigili Urbani Gruppo NAE (Nucleo Assistenza Emarginati) competente per territorio.
Qualora si riesca a rintracciare la puerpera si procederà a verificare la sua volontà riguardo il riconoscimento del neonato. Nel caso di non riconoscimento si seguiranno le modalità previste per "donna che non consente di essere nominata".
Qualora non si riesca a rintracciare la donna:
- la Direzione Sanitaria ospedaliera provvedere a segnalare agli organi della Polizia di Stato l'allontanamento dall'ospedale della madre con il solo scopo di conoscere la sua volontà riguardo il riconoscimento del neonato;
- il Servizio Sociale, o la Direzione Sanitaria ospedaliera, aggiornerà il T.M e l'Ufficio Tutela Pubblica sull'evolversi della situazione. L'iter poi si differenzierà a seconda che la donna abbia portato via (punto 2.c.2) o meno (punto 2.c.1 il certificato di assistenza al parto.
2.c.1 Se non ha portato via il certificato di assistenza i sanitarì che hanno assistito al parto consegneranno l'attestazione originale alla Direzione Sanitaria, che la conserverà in busta chiusa, e ne compileranno una nuova riportante la dicitura "donna che non consente di essere nominata ". Verrà effettuata la denuncia anagrafica possibilmente il 10° giorno dalla nascita o successivamente. Si precisa che la cartella clinica del neonato non può riportare il nome e cognome dello stesso fino alla formazione dell'atto di nascita come da premessa (vedi art. 451 Codice civile e art. 7 c.1 della Legge n. 176 del 27/5/91- Ratifica ed esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo - New York, 20/11/89). Tutta la documentazione sanitaria relativa ai dati materni verrà conservata in busta chiusa, assieme all'originale del certificato di assistenza al parto, presso la Direzione Sanitaria. 2.c.2) Se la donna ha portato via il certificato di assistenza, non è rintracciabile e non risulta un riconoscimento anagrafico del neonato, verificato dal T.M. o dall'Ufficio Tutela Pubblica, il 10° giorno i sanitari che hanno assistito al parto effettueranno la denuncia di nascita con un certificato che riporti la dicitura "donna che non ha prestato il consenso ad essere nominata" e ne verrà data sollecita comunicazione al T.M. e all'Ufficio Tutela Pubblica.
Nascita e abbandono in ospedale: se la donna non può essere nominata
3) DONNA CHE NON PUÒ ESSERE NOMINATA PER DIFETTO DI ETÀ
Non può essere nominata nell'attestazione di nascita la donna che partorisce e non ha ancora compiuto il 16° anno di età.
L'attestazione di nascita, riportante nello spazio relativo ai dati della madre la dicitura "donna che non può essere nominata" non dovrà essere consegnato alla madre naturale o ai suoi familiari.
Il personale di reparto avviserà tempestivamente il Servizio Sociale, o la Direzione Sanitaria ospedaliera, che deve provvedere a segnalare la nascita del minore al T.M. L'iter varierà in base alle seguenti casistiche: Se non c'è un padre che intende riconoscere il neonato:
1. una figura sanitaria che ha assistito al parto effettuerà la denuncia anagrafica entro il decimo giorno
2. se vi sono familiari si invieranno in T.M. per la richiesta di affidamento
3. si rimarrà in attesa di disposizioni del T.M.
Se vi è un padre che intende riconoscerlo che abbia compiuto i 16 anni ma non sia ancora maggiorenne: 1. si consegnerà l'attestazione di nascita a lui che andrà all'Ufficio Anagrafe del Comune di Roma per effettuare il riconoscimento.
2. si segnalerà la nascita del minore al T.M., comunicando generalità e recapiti del padre
3. si indirizzeranno comunque i familiari (maggiorenni) e il padre al giudice del T.M. affinchè prendano gli opportuni contatti.
4. il neonato potrà essere dimesso dall'Ospedale solo dopo disposizioni del T.M. in merito. A tal proposito si raccomanda al Servizio Sociale, o alla Direzione Sanitaria, di comunicare tempestivamente al T.M. la dimissibilità clinica del neonato, secondo le disposizioni dei sanitari curanti.
Se vi è un padre che intende riconoscerlo che abbia compiuto 18 anni:
1. si consegnerà a lui l'attestazione di nascita
2. si segnalerà comunque al T.M. la situazione del minore e l'avvenuto riconoscimento
3. il neonato verrà dimesso affidandolo al padre che lo ha riconosciuto, salvo diverse e sollecite disposizioni del Tribunale per i Minorenni.
Si ricorda che qualora la donna infrasedicenne dichiari esplicitamente che anche al compimento del 16° anno d'età non intenda riconoscere il neonato, e non vi siano né padre né familiari che intendano prendersi cura del neonato, il Servizio Sociale, o la Direzione Sanitaria ospedaliera, dovrà relazionare al T.M. che valuterà la situazione dei minori ed emetterà i relativi provvedimenti cautelativi.
In ogni caso l'attestato sostitutivo del certificato di assistenza al parto dovrà contenere la dicitura " donna che non può essere nominata".
Nascita e abbandono in ospedale: se la donna non consente di essere nominata e chiede la sospensione del procedimento di adottabilità
4) DONNA CHE NON CONSENTE DI ESSERE NOMINATA E CHIEDE LA SOSPENSIONE DEL PROCEDIMENTO DI ADOTTABILITA'
E' opportuno ricordare il caso in cui la donna avesse bisogno di un periodo ulteriore di tempo per riflettere sulla sua scelta.
Il Servizio Sociale, o la Direzione Sanitaria ospedaliera, segnalerà tempestivamente al T.M. e all'Ufficio Tutela Pubblica la nascita del bambino e la richiesta della madre di un periodo di riflessione riguardo al riconoscimento del minore.
La denuncia di nascita del bambino verrà effettuata presso l'Ufficio Anagrafe del Comune di Roma dai sanitari che hanno assistito al parto con una certificazione che riporti la dicitura "donna che non consente di essere nominata". Verrà data comunicazione dell'avvenuta iscrizione anagrafica al T.M. e all'Ufficio Tutela Pubblica. Non appena possibile la madre verrà inviata al T.M. che deciderà in merito alla collocazione del bambino al momento della dimissione dall'ospedale.
CARTELLA CLINICA DEL BAMBINO In tale documento è opportuno che vi siano quante più informazioni utili dell'anamnesi clinica materna nell'interesse della salute e cura del neonato, ma non dovranno comparire dati che possano ricondurre all'identità della madre naturale.
DIMISSIONI DEL NEONATO NON RICONOSCIUTO Al momento delle dimissioni del neonato è importante la presenza del tutore delegato per la firma della cartella clinica a garanzia dell'anonimato della coppia individuata dal T.M.
Si sottolinea l'importanza dell' incontro della coppia con il bambino in ospedale e la necessità quindi, che avvenga in situazioni quanto più accoglienti possibili, in locali riservati con tempi dedicati. L'identità dei coniugi dovrà rimanere sconosciuta all'ospedale pertanto la coppia deve essere identificata solo dal tutore delegato che la accompagnerà dopo aver ritirato il decreto di collocamento provvisorio al T.M.
I sanitari dovranno dare alla coppia ogni notizia utile al fine della massima cura e salute del minore, fornendo anche il cosiddetto "cartoncino di dimissioni", dove saranno riportate le informazioni relative al decorso del parto, alle indagini cliniche effettuate durante il ricovero, etc. (tutte le notizie utili per il pediatra di base). Si ribadisce la necessità di non effettuare alcun riferimento ricollegabile all'identità della madre naturale. Qualora, eccezionalmente, il Tutore delegato non possa accompagnare, come di norma, la coppia in ospedale, al fine di non prolungare la degenza del bambino, potrà autorizzare l'Assistente Sociale della struttura a firmare la cartella per la dimissione del neonato
Quando non sia possibile il passaggio diretto dall'ospedale in famiglia, il neonato, se dimissibile, verrà inserito a cura del Tutore delegato nel Centro Comunale per l'Infanzia o in altra casa-famiglia idonea in attesa di un futuro collocamento in una famiglia adottiva, sempre previo dispositivo del T.M. Qualora il Tutore delegato non possa essere presente al momento delle dimissioni, potrà autorizzare gli operatori della struttura che ospiterà il bambino a firmare la cartella clinica.
L'informazione sul sito del Ministero della Salute