MAMMA SI DIVENTA

Italian English French German Portuguese Russian Spanish

Share this post

Banners

Cerca

Forum Login

NOMI BIMBO


Nomi maschili                                                                                                                                  nome bimbo                                         

 

A

AARON ABRAMO ACHILLE ADAM ADAMO ADELIO
ADOLFO ADRIANO ADRIO AFRO AGOSTINO AGRIPPA
AIMONE AKIRA ALAN ALARICO ALBANO ALBENZIO
ALBERICO ALBERTO ALBINO ALCIDE ALCESTE ALDO
ALEANDRO ALESSANDRO ALESSIO ALEX ALFIO ALFONSO
ALFREDO ALIGHIERI ALIGHIERO ALOISIO ALVARO ALVISE
AMBROGIO AMEDEO AMERIGO AMILCARE AMINTORE AMLETO
AMORIS AMOS ANASTASIO ANDREA ANGELINO ANGELO
ANIELLO ANNIBALE ANSELMO ANTIMO ANTONELLO .
ANTONCLAUDIO
ANTONEZIO ANTONINO ANTONIO AQUILINO
ARAMIS ARCADIO ARCANGELO ARCHIMEDE ARCIBALDO ARDUINO
ARIALDO ARISTODEMO ARISTOTELE ARJUNA ARMANDO ARNALDO
AROLDO ARONNE ARRIGO ARSENIO ARTEMIO ARTES
ARTURO ASCANIO ASDRUBALE ASTOLFO ATTILIO AUDENICO
AUGUSTO AULO AURELIANO AURELIO AURO AUSONIO
AVIDE AYRTON AZAD . . .

B

BACCHISIO BALDASSARRE BARNABA BARTOLOMEO BASILE BASILIO
BATTISTA BEDA BELLO BENEDETTO BENIAMINO BENITO
BERENGARIO BERNARDO BETTINO BIAGIO BONAVENTURA BONELLO
BONO BORIS BORTOLO BRANDO BRANDON BRUNO
BRYAN . . . . .

C

CAIO CALIGOLA CALLISTO CALOGERO CAMILLO CANDIDO
CARLO CARMELO CARMINE CASIMIRO CASTRENSE CATELLO
CECCO CELESTE CELESTINO CESARE CHRISTOPHER CIRIACO
CIRINO CIRO CLAUDIO CLEMENTE CLEMENTINO CLERO
CLEROS CLODOVEO CONSALVO CONTARDO CORRADO COSIMO
COSTANTINO COSTANZO CRISTIAN CRISTIANO CRISTOFORO CRISTOPH

D

DAMIANO DANTE DANIEL DANIELE DANILO DANIO
DANNY DANTHON DARAN DARIO DARREN DAVID
DAVIDE DAVIS DEAM DELFINO DELFO DEMETRIO
DEMIAN DEMIS DENIS DENNIS DESIDERIO DIAMANTE
DIEGO DIMITRI DINDO DIONIGI DINO DISMA
DOMENICO DOMINGO DOMIZIANO DONATELLO DONATO DUCCIO
DUILIO DYLAN . . . .

E

EDGARDO EDILIO EDIPO EDMONDO EDOARDO EFISIO
EFREM EGIDIO EGISTO ELIA ELIANO ELIAS
ELIGIO ELIO ELIZIARIO ELVEZIO ELVIO ELVIS
EMANUELE EMANUEL EMIDIO EMILIANO EMILIO ENEA
ENNIO ENRICO ENZO EPIS ERALDO ERASMO
ERBERTO ERCOLE ERIBERTO ERIC ERMANNO ERMENEGILDO
ERMENS ERMES ERMINIO ERNELIO ERNESTO ERONALDO
EROS ETHAN ETTORE EUGENIO EULO EULOGIO
EUPLEMIO EUSEBIO EUSTACHIO EUTIMIO EVAN EVARISTO
EVANGELISTA
EVERARDO EZECHIELE EZIO .

F

FABIANO FABIO FABRIZIO FAUSTO FEDERICO FELICE
FERDINANDO FERNANDO FERRUCCIO FILIBERTO FILIPPO FIORE
FIORENTINO FIORENZO FIORELLO FIORINO FIRMINO FLAMINIO
FLAVIO FOLCO FORTUNATO FRANCESCO FRANCO FREDIANO
FULVIO FURIO . . . .

G

GABRIELE GAETANO GALDINO GALEAZZO GANDOLFO GASPARE
GASTONE GAVINO GENNARO GERALDO GERARDO GEREMIA
GERMANO GERLANDO GEROLAMO GETULIO GERVASO GHERARDO
GIACINTO GIACOBBE GIACOMO
GIANNI
GIANANDREA GIANANGELO
GIANANTONIO GIANCARLO GIANCLAUDIO GIANFILIPPO GIANFRANCO .
GIANGABRIELE
GIANLEONARDO
GIANLORENZO
GIANLUCA GIANLUIGI GIANMARCO GIANMARIA GIANMARIO GIANMAURO
GIANPAOLO GIANPIERO
GIANRICCARDO
GIASONE GILBERTO
GILDO GINO GIOACCHINO GIOBBE GIOBERTO GIOELE
GIONATA GIONATAN GIORDANO GIORGIO GIOSUE' GIOVANNI
GIROLAMO GISMONDO GIULIANO GIULIO GIUSEPPE GLAUCO
GOFFREDO GONERIO GORAN GRAZIANO GREGORIO GUALTIERO
GUERRIERO GUERRINO GUGLIELMO GUIDO GUSTAVO . .

H

HARRY HECTOR HELMUT HENRY HERMAN .

I

IACOPO IAN IGNAZIO IGINO IGOR ILAN
ILARIO ILDEBRANDO IMER INDRO INNOCENTE INNOCENZO
IONE IPPOLITO IRIO ISACCO ISAIA ISMAELE
ITALO IVANO IVAN IVO . .

J

JACK JACOPO JACQUES JAIME JAIRO JAMIL
JAMES JARI JARNO JAZIEL JEREMIAH JESSE
JOELE JOEY JOANNES JOHN JOI JONATHAN
JOHNNY JOSEPH JOSHUA JULIAN . .

K

KAI KARIM KAROL KEN KEVIN KJETIL
KOCISS KRIS KURT . . .

L

LAERTE LAMBERTO LANDOLFO LANFRANCO LAPO LAURENCE
LAURO LAZZARO LEANDRO LELIO LELLO LEO
LEONARDO LEONE LEONELLO LEONIDA LEOPOLDO LESTER
LIBERO LIBORIO LINO LIONELLO LIUTPRANDO LIVIO
LODOVICO LORENZO LORIS LOTHAR LUCA LUCIANO
LUCIO LUDOVICO LUIGI LUKAS LUKE .

M

MAGGIORE MANFREDI MANLIO MANOA MANOLO MANRICO
MANUEL MANUELE MARC MARCANTONIO MARCELLO MARCO
MARCOS MARIANO MARINO MARIO MARSILIO MARTIN
MARTINO MARVIN MARZIO MASSIMO
MASSIMILIANO
MATHIAS MATTEO MATTIA MAURICO MAURILIO MAURICE
MAURIZIO MAURO MAX MAXIMILLIAN MEDARDO MELCHIORRE
MEFISTO MICHAEL MICHELE MILO
MICHELANGELO
MINO MIRCO MIRKO MIRO MISHA MITIA
MIZIO MODESTO MORENO MORGAN MORIS MOSE'
MUSTAPHA MUZIO . . . .

N

NABIL NADIR NANDO NAPOLEONE NARCISO NATALE
NATHAN NAZZARENO NEDO NELLO NEMESIO NEREO
NERI NESTORE NEVIO NIAGOL NICE NICHOLAS
NICK NICO NICOLA NICOLO' NIKITA NINO
NOAH NOEL NORBERTO NORMANNO NUCCIO NUNZIO

O

ODINO ODONE OLAF OLINDO OLIVIERO OLIVER
OLMO OLO OMAR OMERO ONOFRIO ONORIO
ORAZIO ORESTE ORFEO ORIO ORLANDO ORONZO
OSCAR OSEA OSVALDO OTIS OTTAVIANO OTTAVIO
OTTONE . . . . .

P

PABLO PACIFICO PAMMACHIO PAOLO PARIDE PASQUALE
PATRIZIO PERICLE PETER PIERANGELO PIERCARLO PIERCESARE
PIERDOMENICO
PIERERMINIO
PIERFILIPPO
PIERFERDINANDO
PIERFRANCESCO
PIERGIORGIO PIERLUIGI
PIERO PIERPAOLO PIERSILVIO PIETRO PLACIDO PLATONE
PLINIO POMPEO PRIAMO PRIMO PROCOPIO PROSPERO

Q

QUARTO QUASIMODO QUINTINO QUINTO QUINZIO QUIRICO
QUIRINO . . . . .

R

RADAMES RADIO RAFFAELE RAFFAELLO RAIMONDO RAMON
RANIERO RAOUL RAUL REALE REMIGIO REMO
RENATO RENZO RICCARDO RINALDO RINO ROBERTO
ROCCO RODOLFO RODRIGO ROGGERO ROLANDO ROMANO
ROMEO ROMOLO ROMUALDO RONALD RONNIE ROSARIO
ROSALINO ROSOLINO ROSSANO ROY RUBEN RUDOLF
RUDY RUFO RUGGERO RYAN . .

S

SABATINO SABINO SALOMONE SALVATORE SALVO SAMUELE
SAMUEL SANDRO SANDY SANNIO SANSONE SANTINO
SANTO SASHA SAURO SAVERIO SAVINO SEBASTIANO
SEBASTIAN SECONDO SEMPRONIO SERAFINO SERGIO SERLE
SERSE SESTO SETTIMO SIGFRIDO SIGISMONDO SILIO
SILVANO SILVERIO SILVESTRO SILVIO SIMMACO SIMONE
SIRIO SIRO SPLENDENTE STANISLAO STEFANO SVEVO
SWAN . . . . .

T

TANCREDI TAZIO TEDDY TEO TEODORO TERENZIO
TERZO TESEO THIERRY THOMAS TIBERIO TIMO
TIMOTEO TIMOTHY TITO TIZIANO TOBIA TOBIAS
TOLOMEO TOMMASO TONIO TONY TORQUATO TRANQUILLO
TREVIS TRISTANO TULLIO . . .

U

UBALDO UBERTINO UBERTO UGO ULDERICO ULISSE
ULRICO UMBERTO URBANO . . .

V

VALDO VALENTINO VALERIO VALTER VANNI VASCO
VELIO
VERCINGETORIGE
VERNANTE VIERI VILMARO
VINCENZO VINICIO VIOLANTINO VIRGILIO VIRGINIO VITALE
VITO VITTORE VITTORIO VIVIANO VLADIMIR VLADIMIRO

W

WALTER WARREN WILKY WILLER WILLIAM WILMER

X

XAVIER . . . . .

Y

YAGO YARI YOEL YORGOS YURI .

Z

ZACCARIA ZENA ZENO ZENONE ZULIMO .

ABORTO METODI E CONSEGUENZE

L'aborto è l'interruzione prematura di una gravidanza. Questa può avvenire per cause naturali (aborto spontaneo) o essere provocata artificialmente (aborto provocato o interruzione volontaria della gravidanza)                                                                               NO all' ABORTO, Si alla Vita proteggi il tuo bambino potrebbe essere l'ultimo!!!                                                                                      La maternità e il dono più grande che una donna può ricevere!!!                                                        

In Italia, si definiva, in passato, come aborto un'interruzione della gravidanza avvenuta entro il 180º giorno dal concepimento. Attualmente tale indicazione in medicina è superata, e si preferisce indicare con tale termine l'interruzione della gravidanza in cui il feto (potenzialmente) vitale (in utero) non abbia raggiunto un peso minimo di 500 grammi all'atto dell'espulsione o estrazione dal corpo della donna, oppure, se il peso non è conosciuto, che non abbia raggiunto la 22ª settimana di gestazione o in alternativa l'altezza di 25 cm. Si parla invece di parto prematuro o nascita pretermine nel caso di un parto che si verifichi prima della 37ª settimana di gestazione compiuta.

In medicina si ritrovano molte sottodefinizioni legate all'aborto:

A seconda dei fattori 

  • Aborto spontaneo se avviene per cause naturali
  • Aborto provocato (interruzione volontaria della gravidanza, compresi sia i casi tutelati dalla legge che l'aborto clandestino)

A seconda delle modalità con cui si manifesta 

  • Aborto completo, quando viene espulso completamente il bambino
  • Aborto incompleto, se parte di esso (solitamente la placenta) viene trattenuto nella cavità uterina;
  • Aborto interno o ritenuto, il prodotto muore senza che vi sia espulsione, (considerato tale entro 24 ore dalla morte del prodotto)

Il quadro clinico si suddivide in:

  • Minaccia di aborto
  • Aborto inevitabile, diagnosticato quando le algie pelviche e le emorragie avvengono con dilatazione della cervice uterina
  • Aborto in atto

Forme specifiche che vengono studiate in letteratura:

  • Aborto settico
  • Aborto ricorrente o abituale

A seconda dell'età gestazionale in cui si manifesta 

  • Aborto embrionale, (entro le prime sette settimane)
  • Aborto fetale, dall'ottava settimana
  • Aborto tardivo, dopo le 21 settimane di gestazione,

Epidemiologia 

Dati generali 

Non è possibile fornire dati certi sulla frequenza degli aborti, perché molti casi (sia di aborto naturale che provocato) non vengono segnalati. L'80% degli aborti avviene nelle prime dodici settimane.

Aborto spontaneo 

L'aborto spontaneo è molto più frequente di quanto comunemente si ritenga: i più recenti studi indicano che circa un terzo delle gravidanze termina con un aborto spontaneo. In particolare, Lohstroh, Overstreet, e Stewart hanno rilevato che la somma degli aborti spontanei precoci, che avvengono prima della sesta settimana dall'ultima mestruazione, e degli aborti spontanei successivi alla sesta settimana, fornisce una percentuale totale di aborti spontanei del 35,5% su 100 fecondazioni rilevate. Altre ricerche confermano il fatto che il livello percentuale di abortività spontanea delle gravidanze, rilevate mediante i livelli ematici di hCG (gonadotropina corionica umana, ormone prodotto in gravidanza), oscilla tra il 31% e il 35,5%.. Il periodo a maggior rischio è il primo trimestre. Si parla di probabilità, di stima epidemiologica, visto che molte interruzioni spontanee di gravidanza passano inosservate, senza che assumano una dignità clinica.

L'aborto ripetuto (due casi di aborto) interessa il 3% delle coppie che cercano di avere figli. L'1% delle coppie ha avuto almeno tre casi di aborto consecutivi (aborto ricorrente).

Nel 12% dei casi clinicamente riconosciuti la madre ha meno di 20 anni, nel 26% più di quaranta.

Secondo dati Istat del 1999 e 2005, in Italia il numero degli aborti spontanei registrati negli istituti di cura ogni 1000 nati vivi è cresciuto dagli 89,2 del 1982 ai 128,09 del 2005. Sempre secondo questi dati riferiti degli aborti spontanei del 1999:

  • il 36,7% è avvenuto fino alla 8ª settimana di amenorrea
  • il 32,4% è avvenuto tra la 9ª e la 10ª settimana.
  • il 17,2% è avvenuto tra la 11ª e la 12ª settimana.
  • il 5,4% è avvenuto tra la 13ª e la 15ª settimana.
  • il 3,9% è avvenuto tra la 16ª e la 20ª settimana.
  • l' 1,7% è avvenuto tra la 21ª e la 25ª settimana.
  • il restante 2,7% in un periodo non precisato.

Aborto provocato

A livello mondiale, globalmente sono stati stimati 46 milioni di casi di IVG nel 1995, con andamento leggermente in diminuzione nella decade successiva, fino ad arrivare a 42 milioni di episodi (nel 2003).L'incidenza nei vari paesi varia, per questioni religiose, morali e legali: ad esempio in Iran, sono stati riscontrati 7,5 aborti per ogni 1.000 donne sposate (età 15-49).

Aborto spontaneo 

L'aborto spontaneo è l'interruzione di una gravidanza avvenuta in modo naturale, non causata da un intervento esterno.

Sintomi e diagnosi 

La sintomatologia tipica dell'aborto spontaneo prevede perdite ematiche e contrazioni uterine. Tale sintomatologia tuttavia, piuttosto diffusa, raramente indica necessariamente un aborto: i sintomi sono in realtà poco specifici.

La gravidanza può anche interrompersi in maniera del tutto asintomatica: in tal caso si parla, più propriamente, di aborto interno. L'embrione rimane nell'utero con la cervice perfettamente chiusa, anche se ormai non c'è più battito cardiaco. Di solito questo accade entro la dodicesima settimana ed è possibile accertare la situazione attraverso un controllo ecografico.

Della stessa categoria fa parte la gravidanza anembrionica, più conosciuta col nome di "uovo chiaro": in questo caso c'è la presenza della camera gestazionale ben impiantata nell'utero, ma non è presente l'embrione né, spesso, il sacco vitellino.

La diagnosi si basa, oltre che sui sintomi evidenti, sull'ecografia e sugli esami di laboratorio (test di gravidanza e dosaggio della betaHCG plasmatica).

Cause 

Le cause di un aborto nel primo trimestre di gravidanza sono diverse dalle cause di aborto nel secondo trimestre di gravidanza. Nei due casi sono molte e varie, spesso difficilmente riconoscibili, principalmente dovute ad aberrazioni cromosomiche del prodotto del concepimento (embrione o feto), secondariamente a problemi della gestante, tra i quali:

  •  anomalo (utero setto, bicorne, con presenza di fibroma...)utero
  • incontinenza cervicale
  • patologie endocrine e immunitarie
  • malattie infettive
  • malnutrizione
  • abuso di droga/alcool/farmaci
  • età materna a rischio (sotto i 20 anni e sopra i 35)

Frequentemente si tratta di un episodio sporadico e non ripetuto nella stessa donna. Talvolta può presentarsi l'eventualità di più aborti così precoci da essere scambiati come normale flusso mestruale.

Terapia 

In passato la terapia più diffusa per l'aborto spontaneo era la dilatazione cervicale e lo svuotamento strumentale dell'utero, per prevenire infezioni che avrebbero potuto causare la sterilità o la morte della donna. L'aborto era spesso diagnosticato quando era già presente una forte emorragia o c'erano evidenti sintomi nella donna. La diagnosi in genere era "sanguinamento vaginale anomalo".

Dagli anni '90 del secolo scorso, con l'avvento delle ecografie intrauterine e gli studi sull'ormone β-hCG, è possibile diagnosticare la morte del feto prima che si verifichi l'espulsione naturale.

L'approccio terapeutico per l'aborto ritenuto è di due tipi: attesa dell'espulsione spontanea del prodotto del concepimento oppure sua rimozione attraverso curettage chirurgico (raschiamento) o isterosuzione.

Attualmente la terapia più accreditata è l'attesa sotto controllo medico, e in paesi come l'Olanda, il Canada, il Regno Unito, è la strategia più applicata. Infatti l'aborto spontaneo spesso si risolve naturalmente con l'espulsione del materiale fetale e questo tipo di approccio, oltre a permettere di studiare l'evoluzione della patologia in modo più completo, evita i rischi connessi con la tecnica di svuotamento che potrebbe causare traumi all'utero con possibili complicazioni per le gravidanze future.

In genere comunque si rispetta la scelta della donna che può voler aspettare che la natura faccia il suo corso o ridurre i tempi affidandosi al chirurgo.

Altre terapie accreditate sono di tipo farmacologico, come l'uso delle prostaglandine e gli anti-progestinici, in tecniche analoghe all'interruzione volontaria di gravidanza. Questi farmaci favoriscono l'esplusione spontanea del materiale fetale, nel caso di aborto spontaneo, già spento.

Spesso il prodotto del concepimento (embrione o feto) espulso precocemente viene controllato istologicamente per una differenziazione da altro materiale. In caso di aborti multipli il controllo istologico prevederà anche una mappa cromosomica.

Aborto nel secondo trimestre (parto pretermine) 

Abbiamo due casi dell'aborto in fase avanzata:

  • il feto è ancora vivo
  • il feto è morto.

Nel primo caso si ha una dilatazione della cervice senza contrazioni, che causa un parto indolore, e quindi l'espulsione del feto, che muore per immaturità.

Nel secondo caso si avrà un travaglio, ed un parto tradizionale, spesso accompagnato da emorragie.

Effetti psicologici 

La donna che ha subito un aborto può aver bisogno di sostegno psicologico che aiuti a gestire il dolore della perdita. A qualsiasi epoca della gestazione avvenga, un aborto spontaneo può essere traumatico e può essere vissuto come un lutto. Talvolta la donna può provare un vero e proprio rifiuto dell'idea di avere altre gravidanze e, se già psicologicamente predisposta, può cadere in seri stati depressivi, ai quali è possibile rimediare mediante terapie psicologiche o psichiatriche. Può rivelarsi in ogni caso utile il sostegno alla donna da parte delle reti sociali e familiari in questa fase, anche per ottenere una maggiore partecipazione della stessa nei confronti delle terapie.

Interruzione volontaria di gravidanza 

L'Interruzione volontaria di gravidanza (IVG) o aborto provocato consiste nell'interruzione dello sviluppo dell'embrione o del feto e nella sua rimozione dall'utero della gestante. Può essere provocato per via chirurgica o chimica.

La pratica dell'aborto volontario viene svolta in buona parte del mondo, a discrezione della donna nei primi mesi della gestazione. Può essere motivata da ragioni di ordine medico, come la presenza di gravi malformazioni al feto, di pericolo per la salute della madre, nel caso in cui il feto sia frutto di una violenza carnale ai danni della madre o per altri motivi indipendenti dalla condizione di salute della madre o del feto: come la condizione economica, familiare o sociale.

In alcuni paesi si pratica il cosiddetto "aborto selettivo" riguardanti embrioni e feti di sesso femminile


Svuotamento strumentale
 
Metodologie dell'aborto provocato
 

È la metodologia maggiormente diffusa. Avviene in anestesia parziale della durata dell'intervento (circa 5 minuti). Consiste nello svuotamento dell'utero attraverso l'aspirazione strumentale dell'embrione o del feto.

A seconda del periodo di gestazione viene effettuato con metodologie diverse:

Isterosuzione

Utilizzata solo entro le prime otto settimane di gestazione. Consiste nell'aspirazione dell'embrione e dell'endometrio attraverso una canula introdotta nell'utero senza la necessità di dilatazioni della cervice.

Dilatazione e revisione della cavità uterina (D&R) 

Dall'ottava alla dodicesima settimana di gestazione, sono eseguite solitamente la dilatazione e la revisione della cavità uterina (D&R). In anestesia parziale o generale, la cervice viene dilatata per permettere il passaggio delle canule da suzione di diametro maggiore necessarie ad evacuare la maggiore quantità di prodotto del concepimento.

La cervice viene dilatata adoperando dei dilatatori meccanici calibrati di diametro progressivamente crescente, necessari a raggiungere la dilatazione desiderata, oppure attraverso dilatatori farmacologici od osmotici, come le alghe marine essiccate.

Dilatazione e svuotamento (D&S) 

Utilizzata solo per gravidanze che superino le dodici settimane (dopo i termini della legge italiana per l'interruzione volontaria); questa procedura consiste nella dilatazione del canale cervicale attraverso l'uso di dilatatori osmotici o meccanici. Il feto viene quindi rimosso. Vengono poi aspirati il liquido amniotico, la placenta e i residui fetali.

Induzione farmacologica (RU 486) 

La prima pillola induce l'aborto fisiologico, mentre la seconda, sempre chimicamente, induce l'espulsione del feto e la pulizia dell'utero.L'induzione farmacologica dell'aborto è l'ultimo metodo di interruzione di gravidanza introdotto nella medicina. Con questo metodo il distacco del feto dall'utero è chimico, e non è necessario nessun intervento di natura chirurgica sul corpo della donna. L'induzione farmacologica attualmente viene effettuata attraverso l'uso di un derivato steroideo sintetico, il Mifepristone o RU486, e di una prostaglandina, il Gemeprost.

Il suo inventore, Emile-Etienne Beaulieu aveva chiamato questa tecnica "contragestione".

È a volte confusa erroneamente con la pillola del giorno dopo, che è invece un metodo di contraccezione post-coitale che non ha nulla a che fare con l'aborto farmacologico.

La pillola RU 486 è legale negli USA ed in tutti i paesi dell'UE, tranne Portogallo e Irlanda.

Nel 2005 è partita la sperimentazione in Italia. Dal 10 dicembre 2009, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'autorizzazione all'immissione in commercio, la RU-486 entra definitivamente a far parte dei farmaci utilizzabili in Italia, con l'obbligo di ricovero in ospedale per la durata di assunzione del farmaco.

Altri metodi 

Induzione del travaglio e parto prematuro 

Utilizzato generalmente per salvaguardare la salute della donna in casi di grave pericolo nelle gravidanze dopo la dodicesima settimana, è un parto a tutti gli effetti, provocato farmacologicamente con prostaglandine al fine di provocare l'espulsione del feto (possono occorrere alcuni giorni di applicazione, fino a 4 o 6, ma più spesso 1 o 2). La fuoriuscita dall'utero provoca la cessazione delle attività vitali del feto a ragione della sua immaturità; è tuttavia in corso un dibattito sui limiti ai quali debba spingersi effettivamente la possibilità di rianimare i feti oggetto di questo tipo di aborti particolarmente tardivi.

Isterotomia

Raramente utilizzato a causa dei gravi rischi per la fertilità e la salute della donna. È la tecnica che consiste nell'asportazione del feto tramite taglio cesareo.

Nascita parziale 

Un metodo efficace negli aborti dalla sedicesima settimana alla nascita, vietato dalla legge italiana, è quello della nascita parziale. Esso consiste nell'estrazione parziale del feto dall'utero attraverso l'uso di una pinza, che permette l'avvicinamento del cranio alla cervice e lo svuotamento del medesimo attraverso l'introduzione in esso di una canula aspiratrice.

Lo svuotamento del cranio si rende necessario per permetterne il passaggio agevole attraverso la cervice.

Questa metodologia è stata oggetto di un'intensa discussione negli Stati Uniti dove, completamente legale in precedenza, se ne è ristretta nel 2003 la possibilità di utilizzo solo ai casi in cui sia in serio pericolo la vita della madre.

Tecniche improprie

Nei ceti meno abbienti, con maggiore incidenza in Europa tra le immigrate extracomunitarie, si sono diffuse tecniche improprie di aborto attraverso l'abuso di farmaci antiulcera (Misoprostolo) che si è mostrato particolarmente efficace, ovviamente con numerose complicanze ed effetti collaterali, nel provocare farmacologicamente contrazioni uterine. Nel 2005 l'ISTAT ha quantificato in circa 20.000 annui gli aborti clandestini in Italia riconducibili a questa metodologia. Dal 2006 il misoprostolo è accessibile solo dietro presentazione di ricetta medica non ripetibile.

Malformazione fetale 

Il divieto dell'aborto eugenetico impedisce in alcuni Paesi l'interruzione di gravidanza per il pericolo o l'evidenza di malformazioni fisiche o psichiche del feto (ad esempio sindrome di Down), a meno che non concorrano altri motivi legittimi per la pratica abortiva. L'evidenza può derivare da esami quali l'amniocentesi e la villocentesi.

In Italia l'aborto non è concesso nel caso di pericolo di gravi malformazioni del nascituro, mentre lo è se una gravidanza di questo tipo comporta un pericolo per la salute mentale della donna.

Diversi sono anche gli obblighi informativi dei medici, obiettori o meno, che sono tenuti a informare la donna, ed eventualmente il suo tutore o partner, dei rischi relativi alla gravidanza, per una scelta libera e consapevole.

Conseguenze sulla salute della donna 

Le possibili conseguenze sulla salute fisica della donna variano considerevolmente a seconda della situazione. Va dunque anzitutto considerato il motivo per cui si ricorre all'aborto procurato, e cioè se siano motivi inerenti allo stato di salute della donna o meno.

Dal punto di vista fisico, se l'aborto avviene nelle prime otto settimane il rischio è pressoché inesistente e considerevolmente più basso del parto.

Il rischio aumenta esponenzialmente al progredire della gestazione. Le complicanze più frequenti sono perforazioni all'utero, alla vescica o all'addome, causate da imperizia o dagli eventuali bruschi movimenti imprevisti della paziente.

Un aborto non propriamente eseguito può portare a shock settico se rimangono residui nella cavità uterina. Allo stesso modo può generarsi infertilità e nei casi più gravi la morte, che è in massima parte connessa ai rischi della eventuale, e quindi sconsigliata, anestesia totale.

Va ricordato che un ridottissimo numero di casi di aborti non va a termine e la gravidanza prosegue, dando luogo regolarmente alla nascita del bambino. Questa eventualità, rara, si verifica nei casi in cui lagravidanza sia in fase molto avanzata.

È evidente, quindi, il motivo per cui la legge obblighi il ricorso a personale medico competente e a strutture adeguate. Solo in queste condizioni è possibile minimizzare i rischi anche nelle situazioni più sfavorevoli.

Si è inoltre avanzata l'ipotesi che un aborto procurato possa innalzare il rischio di contrarre cancro al seno, ipotesi smentita da diverse e importanti ricerche, fra cui il "Nurses' Health Study II" effettuato su più di 100.000 donne dal 1993 al 2003, il "E3N" su 100.000 donne che ha escluso categoricamente la possibile correlazione, infine recentemente si è espresso l'EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), con uno studio condotto in Europa su più di 250.000 donne negli anni 1992 fino al 2000, evidenziando un piccolo aumento di incidenza nei casi di aborto ricorrente

L'evoluzione delle tecniche abortive potrebbe portare a un'eliminazione dei problemi legati al dolore della donna, al possibile dolore del feto e al rischio di una sopravvivenza fetale.

Dolore fetale 


Alcuni ritengono che possa percepire dolore a partire dal terzo mese di gestazione, altri che ciò non avviene se non a partire dal sesto e oltre perché le necessarie caratteristiche neuroanatomiche non sono state raggiunte.Vi è una accesa controversia se sia possibile che il feto percepisca o meno dolore.

I recettori e le fibre sensoriali nocicettive iniziano ad apparire a partire dalla settima settimana di gestazione. Fino alla 30ª settimana circa non si formano le connessioni tra il talamo e la corteccia cerebrale che permettono la percezione cosciente ed emozionale del dolore, mentre è presente la componente fisiologica vegetativa che risponde agli stimoli nocicettivi col rilascio di catecolamine, cortisolo e altri ormoni.

L'impossibilità di misurare il dolore, il dubbio su in che modo esso venga percepito e a carico di quali organi, tuttavia, rende il dibattito difficile da dirimere e la polemica rimane aperta.

Sopravvivenza fetale 

In taluni casi, il feto riesce a sopravvivere a un tentativo di aborto. Quando sussiste "la possibilità di vita autonoma del feto", la legge italiana (art.7, 194) obbliga "il medico che segue l'intervento ad adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto".

La legge non obbliga esplicitamente a rianimare un feto sopravvissuto, ed è talora interpretata in senso "preventivo", come obbligo che vige prima e durante l'intervento abortivo, ma non per quanto accade dopo la sua conclusione. La legge non specifica se la possibilità di vita autonoma del feto vada rivista alla luce del progresso scientifico e tecnologico, in particolare delle tecniche di rianimazione, individuando una settimana di vita oltre la quale il feto si considera capace di vita autonoma.

Il periodo massimo oltre il quale non è più praticabile l'aborto sarebbe compreso fra il limite non raggiunto dalle tecniche di rianimazione e la settimana in cui il feto ha una costituzione degli organi per la quale si inizia a considerare un essere umano in via di formazione.

A valle di alcuni episodi di sopravvivenza fetale, singoli ospedali hanno deciso di far firmare alla donna un consenso informato nel quale chiede che sia praticata/negata la rianimazione in caso di sopravvivenza fetale.

La soluzione è coerente con la 194 che affida alla donna la facoltà di decidere in ogni momento della gravidanza, potendo scegliere di non interpellare il partner.

Secondo Berlingieri, le tecniche attuali consentono la sopravvivenza del concepito a partire dalla ventesima settimana di gravidanza, in una piccola percentuale di casi. Nella maggior parte dei casi i bimbi nati prima della 28ª settimana presentano comunque almeno nel 50% dei casi disabilità neurosensoriali; è ragionevole pensare che fra quelli nati prima della 24ª settimana le percentuali siano ancora più elevate, per questo alcuni considerano accanimento terapeutico l'applicazione di tecniche di rianimazione in questi casi.

Una recente review clinica pubblicata da Pediatrics, relativa alle linee-guida operative proposte dalle società scientifiche di pediatria e neonatologia di diversi paesi, evidenzia come il consenso clinico individui l'opportunità di un approccio terapeutico diversificato nelle scelte cliniche relative ai nati significativamente pretermine, tenendo in debito conto gli elevati rischi di disabilità permanente. Il consenso è orientato ad una definizione della ragionevole utilità clinica dell'intervento terapeutico intensivistico per i nati pretermine post-25ª settimana; ad una decisione caso per caso per i nati alla 23ª o 24ª settimana; per semplici cure palliative per i nati sotto la 22ª. Secondo i dati usati per la definizione del Consensus sull'assistenza ai nati pretermine estremi del 2002, l'American Academy of Pediatrics individua un tasso di mortalità tra il 70 e l'89% già per i nati alla 23ª settimana, e non riferisce come significativi i dati statistici di sopravvivenza per i nati dalla 22ª settimana o precedenti.

GRAVIDANZA EXTRAUTERINA

       Gravidanza Extrauterina

La gravidanza extrauterina rappresenta una delle complicanze più gravi che possono compromettere lo sviluppo dell’embrione, sia per la sua pericolosità sia perché risulta difficile diagnosticarla nel caso delle forme ambigue e iniziali

La conseguenza è l’interruzione della gravidanza che avviene entro il secondo mese di gestazione si accompagna ad un aumento del dolore addominale e in molti casi a emorragia. In presenza di sintomi del genere è necessario recarsi subito in ospedale. Soltanto raramente avviene il riassorbimento spontaneo del materiale ovulare mentre in molti casi la gravidanza tubarica provoca la rottura della tuba. Ciò succede  quando la patologia non viene diagnosticata in tempo e l’embrione aumenta di volume; ne consegue un quadro drammatico in cui sarà necessario l’intervento chirurgico d’urgenza per risolvere la patologia. 

La gravidanza extrauterina (GEU) rappresenta una delle complicanze più gravi che possono compromettere lo sviluppo dell’embrione, sia per la sua pericolosità sia perché risulta difficile diagnosticarla nel caso delle forme ambigue e iniziali. 
Le cause sono determinate solitamente da lesioni infiammatorie che impediscono all’ovulo di raggiungere la cavità uterina. Inoltre una diagnosi tempestiva è necessaria perché la patologia possa essere trattata in modo adeguato. 

Con il termine gravidanza extrauterina, definita anche gravidanza ectopica, vengono indicate tutte quelle condizioni in cui l’embrione si annida al di fuori dell’utero, generalmente nella tuba (in questo caso si parla di gravidanza tubarica) ma anche nelle ovaie, nel collo uterino e più raramente nella cavità addominale. 
Si tratta di una condizione che si verifica con una certa frequenza perché secondo le statistiche si manifesta nello 0,5-0,9% delle gravidanze. La forma più frequente di gravidanza extrauterina è quella tubarica che colpisce maggiormente le pluripare rispetto alle primipare

gravidanza extra uterinaVedi le foto: L'apparato genitale femminileSembrerebbe inoltre che nella maggior parte dei casi, il 60% circa, l’embrione si annidi nella tuba destra mentre la sinistra è sede di gravidanza extrauterina nel restante 40% dei casi. 

I segni clinici di questa complicanza variano in relazione allo stadio: nella fase iniziale potranno risultare completamente assenti mentre in fasi relativamente avanzate, in genere verso la settima/ottava settimana di gestazione i sintomi si possono manifestare con dolore intenso e improvviso alla zona pelvica accompagnato da perdite di sangue .     

Al contrario, se diagnosticata precocemente e quindi in assenza di rottura, si può ricorrere ad una adeguata terapia medica. È possibile fare unadiagnosi molto precoce della gravidanza extrauterina attraverso un’ecografia transvaginaleassociata al dosaggio delle Gonadotropine corioniche (beta –HCG) nel sangue. Il valore della beta-HCG risulterà più basso rispetto ai valori corrispondenti alla presunta epoca gestazionale; inoltre tale valore subirà aumenti giornalieri inferiori a quanto ci si aspetta in una normale gravidanza. 

Le donne maggiormente a rischio sono coloro che hanno sofferto di tubercolosi, gonorrea, che hanno avuto problemi di sterilità o che sono già state sottoposte a interventi chirurgici alle tube. La migliore prevenzione per evitare una gravidanza extrauterina è la diagnosi precoce e una terapia delle forme infiammatorie delle tube. Perciò, nel caso in cui il flusso mestruale si presenti scarso o anomalo ed accompagnato da dolori addominali e malessere generale (dolori intensi, tachicardia, svenimenti) è importantissimo sottoporsi subito a test di gravidanza e a visita ginecologica .                  

La maggior parte delle donne a cui viene diagnosticata dovranno essere operate o trattate con dei farmaci.

Quali sono sintomi di una gravidanzaectopica?

sintomi più comuni e le risultanze della gravidanza ectopica sono:

  • Un periodo di ritardo (che suggerisce la gravidanza)
  • Sangue dalla vagina
  • Test di gravidanza positivo
  • Dolore addominale inferiore
  • Svenimento.

In un primo momento, una gravidanza extrauterina si sviluppa come una gravidanza normale e presenta gli stessi sintomi, come la nausea e il seno gonfio. Tuttavia, alcune donne non hanno questi sintomi e non sospettano di essere incinta. Il sanguinamento vaginale può variare da lievi a marroni perdite vaginali, per cui potrebbe sembrare di essere in un periodo normale. Se siete incinta e avete un dolore penetrante nel basso addome o se avvertite dolore improvviso, dovete contattare il medico. Ciò è importante perché una gravidanza extrauterina può essere pericolosa per la vostra vita, in quanto potrebbe provocare emorragie interne.

Perché si verifica una gravidanza extrauterina? Quali sono le cause?

In una gravidanza normale, l'ovulo è fecondato dallo sperma dell'uomo nella tuba di Falloppio e viene poi trasportato nella cavità dell'utero, dove si attacca. Questo è chiamato impianto. Questo passaggio è reso possibile dalle ciglia piccole (sporgenze simili a dita) nel delicato rivestimento interno delle tube di Falloppio che spingono l'ovulo fecondato lungo il percorso. Ovviamente la presenza di fattori di rischio potrebbero aumentare le probabilità di una donna di vivere una gravidanza extrauterina.

Tali fattori sono i seguenti:

  • Precedente intervento chirurgico alle tube di Falloppio o precedente infiammazione delle tube di Falloppio (malattia infiammatoria pelvica). Poiché il rivestimento delle tube di Falloppio è così delicato, un’eventuale infiammazione o dei traumi possono portare le ciglia a battere in modo anomalo al punto che l'ovulo fecondato si impianti nel posto sbagliato.
  • Precedente gravidanza ectopica. Se avete già avuto una gravidanza extrauterina, le probabilità di un altro episodio della stessa tuba di Falloppio e nell’altra aumentano.
  • Gravidanza durante l'utilizzo di una bobina contraccettiva o la pillola contraccettiva base di solo progestinico (mini-pillola).
  • Rimanere incinta con la fecondazione in vitro (metodi di prova-tubo). Quando si utilizza questo metodo, una o più uova vengono inseriti nell'utero della donna. Nonostante sia collocato all'interno del grembo materno, l'ovulo fecondato può ancora, collocandolo nella zona sbagliata, svilupparsi al di fuori della cavità dell'utero.

Tuttavia, molte donne vivendo una gravidanza extrauterina non presentano nessuno di questi fattori di rischio.

Come viene diagnosticata una gravidanza extrauterina?

Un esame delle urine per la gravidanza quasi sempre sarà positivo, ma potrebbe non essere certo. In caso di dubbio, è sempre meglio un test di gravidanza attraverso il prelievo del sangue. In caso di gravidanza ectopica, l'utero risulterà, molto probabilmente, più ridotto di come dovrebbe apparire rispetto al numero di settimane dopo l'ultima mestruazione della donna e questo può essere controllato da un esame interno del bacino. A tal proposito, il medico potrebbe sentire un tenero gonfiore corrispondente ad una gravidanza extrauterina.

Una ecografia aiuterà il medico a distinguere tra un possibile aborto spontaneo, la continuazione di una normale gravidanza all'interno del grembo materno o di una gravidanza extrauterina. Ulteriori analisi dipendono dai sintomi della donna, naturalmente, se vi è incertezza riguardo la diagnosi, aspettare 48 ore e misurare il livello di HCG, l’ormone della gravidanza nel sangue della donna, è sicuramente la scelta più opportuna.

Come viene trattata una gravidanza extrauterina?

Se una gravidanza extrauterina è fortemente sospettata, allora il ginecologo effettuerà una laparoscopia per confermare la diagnosi. La laparoscopia è eseguita attraverso piccole incisioni sull'addome e la gravidanza ectopica di solito può essere rimossa in questo modo. Tuttavia, in alcuni casi, la chirurgia a cielo aperto diventa necessaria e la gravidanza viene rimossa attraverso una incisione più grande al di sopra della linea dei peli pubici. Questa opzione è di solito scelta in caso di problemi tecnici durante la laparoscopia o se l'emorragia interna nella cavità addominale è difficile da controllare.

Un trattamento alternativo alla chirurgia è un farmaco chiamato metotrexato (Maxtrex), che diminuisce la crescita delle cellule della gravidanza ectopica. Di conseguenza si restringe la gravidanza e alla fine scompare. Il vantaggio del metotressato è che evita la necessità di un intervento chirurgico, ma le percentuali di successo con metotressato tendono ad essere leggermente inferiori a quelle ottenute con la chirurgia.

Le prospettive per future gravidanze dipendono da diversi fattori, in particolare se l'altra tuba di Falloppio appariva normale oppure no. In generale, dopo una gravidanza extrauterina, il 20 per cento delle donne incorre in un'altra gravidanza extrauterina, il 30 per cento non rimane di nuovo incinta e il 50 per cento avrà una normalissima gravidanza.

NOMI BIMBA

Nomi per le Bimbe                                                                                                            nome bimba 

A           

AALINA
ABIGAIL
ACHIROPITA
ADA
ADALGISA
ADDOLORATA
ADELA
ADELAIDE
ADELE
ADELIA
ADELINA
ADIMA
ADRIANA
AFRA
AGATA
AGNESE
AGOSTINA
.
AGRIPPINA
AIDA
AIKO
AISHA
ALBA
ALBERTA
ALBINA
ALCESTE
ALDA
ALEANDRA
ALEIDA
ALENA
ALESSANDRA
ALESSIA
ALEXANDRA
ALEXIS
ALGISA
ALIANA
ALICE
ALICIA
ALIDA
ALISEA
ALISEE
ALISSA
ALLEGRA
ALMA
ALTEA
ALICYA
ALLYSON
ALMERINDA
ALYSSA
AMABILE
AMALIA
AMANDA
AMARILLI
AMBA
AMBRA
AMBROSIA
AMELIA
AMELIE
AMINA
AMIRA
ANAGAIA
ANASTASIA
ANCILLA
ANDREINA
ANGELA
ANGELICA
ANGIOLINA
ANIKA
ANITA
ANNA
ANNABELLA
ANNACHIARA
ANNALAURA
ANNALISA
ANNALUNA
ANNAMARIA
ANNARELLA
ANNARITA
ANNAROSA
ANNASOFIA
ANNAVERA
ANNIKA
ANNUNZIATA
ANTEA
ANTIDA
ANTINISKA
ANTONELLA
ANTONIA
ANTONICCA
ANTONIETTA
ANTONINA
ANUSCA
AQUILINA
ARCANGELA
ARIA
ARGENIDE
ARIANNA
ARIANNE
ARIEL
ARIELA
ARIELE
ARLENA
ARMIDA
ARTEMIA
ARTEMIDE
ARTEMISIA
ASCENZA
ASHASA
ASIA
ASMARA
ASSIA
ASSUNTA
ASSUNTA MARIA
ASTRID
AUGUSTA
AURA
AUREA
AURELIA
AURORA
AZUE
AZZURRA
. . . .

B

BARBARA
BEATA
BEATRICE
BELINDA
BELLA
BENEDETTA
BERENICE
BERNADETTE
BERTA
BERTILLA
BETTA
BETTY
BIANCA
BIBIANA
BICE
BONARIA
BONELLA
BRENDA
BRIGIDA
BRIGITTA
BRUNA
BRUNELLA
BRUNETTA
BRUNILDE

C

CAIDE
CAMILLA
CANDIDA
CARLA
CARLOTTA
CARMELA
CARMEN
CAROLA
CAROLINA
CARTISIA
CASSANDRA
CASSIOPEA
CATERINA
CATIA
CECILIA
CELESTE
CELESTINA
CESIDIA
CESIRA
CHANTAL
CHELSEA
CHIARA
CHIARALUNA
CHRISTINE
CINZIA
CIRA
CLAIRE
CLARA
CLARETTA
CLARITA
CLARISSA
CLAUDIA
CLEA
CLEIDE
CLELIA
CLEMENTINA
CLENEIDE
CLEO
CLEOPATRA
CLEOFE
CLEZIANA
CLEONICE
CLIO
CLODOVEA
CLOE
CLOIDE
CLORINDA
CLOTILDE
COLOMBA
CONCETTA
CONNY
CONNIE
CONSOLATA
CONSUELO
CORINNE
CORNELIA
COSETTA
COSTANZA
CRETA
CRISTEL
CORA
CRISTIANA
CRISTINA
CRISTYN
. .

D

DAFNE
DAISY
DALIA
DALILA
DAMARIS
DAMIANA
DANA
DANIA
DANIELA
DANILA
DANUSKA
DANUTA
DANZIA
DARIA
DARIELLA
DEA
DEBORA
DEBORAH
DELIA
DELFINA
DELINDA
DEMETRA
DEMETRIA
DEMI
DENISE
DESDEMONA
DESIREE
DESIDERIA
DHARMA
DIAMANTE
DIAMARA
DIANA
DILETTA
DINA
DIOMIRA
DIVA
DOLORES
DOMENICA
DOMEZIA
DOMINIC
DOMITILLA
DOMIZIANA
DONATELLA
DONNA
DORA
DORALICE
DORELLA
DORIS
DORIANA
DORINA
DOROTEA
DOROTY
DRUSIANA
DRUSILLA

E

EBE
EDDA
EDGARDA
EDI
EDITH
EDNA
EDVIGE
EFREM
EGIZIA
EGLE
ELA
ELAINE
ELBA
ELDA
ELENA
ELENIA
ELEONORA
ELEKTRA
ELETTRA
ELGA
ELIANA
ELIDE
ELISA
ELISABETTA
ELOISA
ELSA
ELTI
ELVA
ELVI
ELVIRA
EMANUELA
EMERENZIANA
EMI
EMILIA
EMMA
EMILY
ENILA
ENOLA
ENORE
ERMELINDA
ENRICHETTA
ERALDA
ERGENIDE
ERICA
ERIKA
ERMELINDA
ERMINIA
ERNESTA
ERSILIA
ERSILDE
ESMERALDA
ESTER
EUFEMIA
EUFRASIA
EUGENIA
EVA
EVELINA
EVELYNE
EVITA
.

F

FABIA
FABIANA
FABIOLA
FABRIZIA
FANNY
FATIMA
FAUSTA
FEBE
FEDERICA
FEDORA
FEDRA
FELICIA
FERNANDA
FEMKE
FIAMMA
FIAMMETTA
FILIPPA
FILOMENA
FIONA
FIORDALISA
FIORENZA
FLAMINIA
FLAVIA
FLAVIANA
FLORA
FLORIANA
FLORINDA
FIORELLA
FORTUNA
FORTUNATA
FOSCA
FRANCA
FRANCESCA
FRIDA
FULVIA
FUTURA

G

GABRIELLA
GAETANA
GAIA
GAVINA
GEA
GELSOMINA
GEMMA
GENESIA
GENEVIEVE
GENNY
GENOVEFFA
GENZIANA
GEORGIANA
GERALDINA
GERARDA
GERMANA
GERTRUD
GERTRUDE
GIACINTA
GIADA
GIAMILA
GIANNA
GIANNINA
GIGLIOLA
GILDA
GINA
GINEVRA
GIOIA
GIORDANA
GIORGIA
GIOVANNA
GIOVITA
GISELLA
GIUDITTA
GIULIA
GIULIANA
GIULIETTA
GIUSEPPINA
GIUSTINA
GIUSY
GLENDA
GLORIA
GRAZIA
GRAZIANA
GRAZIELLA
GRETA
GRISELDA
GUADALUPE
GUENDALINA
GUIA
. . . .

H

HALENEY
HEATHER
HEIDE
HELEN
HELENA
HELGA
HELENE
HILARY
HOARA
.
.
.

I

IAELE
IARA
IDA
IFIGENIA
ILARIA
ILDA
ILEANA
ILENE
ILENIA
IMMACOLATA
INDIA
INES
INGRID
IOLANDA
IOLE
IONIA
IPPOLITA
IRA
IRENE
IRIDEA
IRINA
IRIS
IRMA
ISA
ISABEL
ISABELLA
ISADORA
ISAURA
ISELLA
ISIDE
ISIDORA
ISIRA
ISOTTA
ITALIA
IVA
IVANA
IVANIA
IVONNE
. . . .

J

JAMILA
JANA
JANE
JANIRA
JASMINE
JELENA
JENISHA
JENNIFER
JENNY
JESSICA
JILLIAN
JOANNA
JOLE
JOLANDA
JOSEPHINE
JOVANA
JUDITH
JULIA
JUNIA
JUSTINE
. . . .

K

KARIN
KATE
KATIA
KATIUSCIA
KATUSCA
KAYLA
KENAN
KENDRA
KETTY
KIRA
KISHA
KRISTEL
KRIZIA
. . . . .

L

LAIDE
LAILA
LALLA
LARA
LARISSA
LAURA
LAVINIA
LAYLA
LEA
LEDA
LEILA
LELA
LELLA
LEONDINA
LEONILDA
LENA
LETIZIA
LIA
LIANA
LIALA
LIBERA
LICIA
LIDA
LIDIA
LIGEIA
LILIA
LILIANA
LINA
LINDA
LISA
LIVIA
LIVIANA
LJUBA
LOLA
LORA
LOREDANA
LORELAYNE
LORELEY
LORELLA
LORENA
LORENZA
LORETTA
LORIANA
LORITA
LORITY
LORYAN
LUANA
LUCE
LUCETTA
LUCIA
LUCINA
LUCILLA
LUCIANA
LUCREZIA
LUDOVICA
LUIGIA
LUIGINA
LUISA
LUISELLA
LUNA

M

MADDALENA
MAELA
MAFALDA
MAGDA
MAIA
MAIKA
MAILA
MAIRA
MALVINA
MANILA
MANUELA
MARA
MARCELLA
MAREA
MARELLA
MARETA
MARGARET
MARGHERITA
MARIA
MARIA ADELE
MARIANGELA
MARIA ANTONIETTA
MARIACHIARA
MARIA ASSUNTA
MARIA CARLA
MARIA CLAUDIA
MARIA CONCETTA
MARIACRISTINA
MARIA ELENA
MARIA FLAVIA
MARIAFRANCESCA
MARIAGIORGIA
MARIAGIULIA
MARIAGIOVANNA
MARIAGRAZIA
MARIALAURA
MARIALOURDES
MARIALUCE
MARIALUISA
MARIANEVE
MARIANITA
MARIANELLA
.
MARIA MADDALENA
MARIANNA
MARIA PAOLA
MARIAPIA
MARIA RITA
MARIAROSA
MARIA SARA
MARIASOLE
MARIATERESA
MARICA
MARIA VITTORIA
MARIELE
MARIELLA
MARIEVA
MARIKA
MARILENA
MARILINA
MARILISA
MARILU'
MARINA
MARINELLA
MARIOLINA
MARISA
MARISEL
MARISOL
MARISSA
MARISTELLA
MARY
MARY KATE
MARYLIN
MARTA
MARTINA
MARUSKA
MARZIA
MASCHA
MASSIMILIANA
MATILDA
MATILDE
MATTEA
MAUDIA
MAURA
MAURICA
MAYA
MECREN
MELANIA
MELISSA
MELITA
MELITTA
MEGAN
MERCEDES
MIA
MICHELA
MICAELA
MICHELLE
MICOL
MIKOL
MIETTA
MILA
MILENA
MILLY
MILVA
MILVIA
MIRIANA
MINA
MIRANDA
MIRKA
MIREA
MIRELLA
MIRIAM
MIRNA
MIRTA
MIRZIA
MOANA
MOIRA
MONIA
MONIC
MONICA
MOREA
MORENA
MURIELLE
MORGANA
. . . . .

N

NABILA
NADA
NADIA
NAIKE
NANCY
NAOMI
NARA
NATALIA
NATALINA
NATASCIA
NAUSICA
NAYADE
NEIDE
NELIDA
NELLA
NEREIDE
NERINA
NICHE
NICLA
NICOLE
NICOLETTA
NILDE
NILLA
NINA
NINFA
NIVA
NIVEA
NIVES
NOA
NOELA
NOEMI
NORA
NORIKO
NORMA
NORUENA
NUCCIA
NUMA
NUNZIA
NUVOLETTA
. . .

O

OAKEYSI
ODESSA
OFELIA
OLETTA
OLGA
OLIMPIA
OLIVIA
OMBRETTA
ONESTA
ONORATA
ONORINA
ORETTA
ORIANA
ORIELLA
ORIETTA
ORNELLA
ORSOLA
ORTENSIA
OTTAVIA
. . . . .

P

PAMELA
PALMA
PALMIRA
PAOLA
PATRIZIA
PENELOPE
PERLA
PERNILLA
PETRA
PHOEBE
PIA
PICCARDA
PIERA
PIERANGELA
PINA
PINUCCIA
PORZIA
PRISCA
PRISCILLA
PROVVIDENZA
PULCHERIA
.
.
.

Q

QUINTINA
QUINZIA
.
.
.
.

R

RACHELE
RAFFAELLA
RAIKA
RAISSA
RAMONA
REBECCA
REDENTA
REDIA
REGINA
RENATA
RENZA
RINA
RITA
ROBERTA
ROCCA
ROLITA
ROMANA
ROMINA
ROSA
ROSALBA
ROSALIA
ROSALINDA
ROSAMARIA
ROSANGELA
ROSANNA
ROSARIA
ROSELDA
ROSELINA
ROSELLA
ROSETTA
ROSINA
ROSITA
ROSMARA
ROSMUNDA
ROSSANA
ROSSELLA
ROSY
RUTH
. . . .

S

SABINA
SABRINA
SALOME'
SAMANTA
SAMIA
SAMIRA
SAMOA
SANDRA
SANDY
SANTA
SARA
SARAH
SARITA
SASHA
SAVIANA
SEBASTIANA
SEFORA
SELENE
SELVAGGIA
SENIA
SERAFINA
SERENA
SERENELLA
SEVERINA
SHAIRA
SHALABA
SHANA
SHARON
SHEILA
SHIRLEY
SIBILLA
SILVANA
SILVIA
SIMONA
SIRIA
SMERALDA
SMILLA
SOAVE
SOFIA
SOILI
SOLEDAD
SONDRA
SONIA
SORIANA
SOPHIE
SOVIANA
SPERANZA
STEFANIA
STELLA
SUE ELLEN
SUSANNA
SVEVA
SWAMI
SUELO

T

TAIDE
TAMARA
TANIA
TARA
TATIANA
TECLA
TEODORA
TERENZIA
TERESA
TERSILLA
TESSA
THEA
TILDE
TINA
TISBE
TIZIANA
TOMMASINA
TONIA
TOSCA
TRISTANA
TULLIA
.
.
.

U

UBALDA
ULDERICA
ULRICA
UMA
UMBERTA
URSULA

V

VALENIA
VALENTINA
VALERIA
VANDA
VANESSA
VANIA
VANNA
VELIA
VENERA
VENERE
VENERITA
VERA
VERENA
VERIDIANA
VERONICA
VERUSKA
VESNA
VIENNA
VILIA
VILMA
VINCENZA
VIOLA
VIOLAINE
VIOLANTE
VIOLANTINA
VIOLETTA
VIRGINIA
VIRNA
VITA
VITALBA
VITALIA
VITTORIA
VIVIANA
.
.
.

W

WANDA
WENDY
WILMA
WINONA
.
.

X

XENA
XENIA
.
.
.
.

Y

YASMINE
YARA
YLENIA
YOYCE
YVONNE
.

Z

ZABRY
ZAIRA
ZARA
ZELDA
ZELIA
ZELIDA
ZELINDA
ZEUDI
ZITA
ZOE
ZOIA
ZULEJKA

IL PARTO

Parto         partorire in acqua

Ecco sta per nascere

 
Immagine tratta dal libro:
"da Progetto Nascere a Saro' Madre"
di F. Miraglia - Ed. Rizzoli.
Parto

Verso la fine del periodo espulsivo, se siete in ospedale verrete trasferite in sala parto (sebbene attualmente in molti ospedali la donna può avere il travaglio e il parto nella stessa stanza) e sdraiate su un lettino a meno che non abbiate deciso di partorire in un'altra posizione.


Nella sala parto
  • Al momento del parto viene eseguita una disinfezione dei genitali e, solo se necessaria, la rasatura del perineo (tricotomia).

  • A ogni contrazione la testa del bambino esce sempre di più dall’orifizio vaginale, sebbene possa arretrare lievemente nell’intervallo tra una e l’altra.

  • In alcuni casi, soprattutto nelle primipare, è necessario eseguire – previa anestesia locale, l’episiotomia, un piccolo taglio sul perineo che aumenta di qualche centimetro la dilatazione dei genitali esterni ed evita l’eventuale lacerazione spontanea dei tessuti.

  • L’ostetrica aiuta la partoriente sorvegliando la progressione della testina del bambino attraverso i genitali; interviene, quando opportuno, per facilitare il passaggio del neonato, usando le proprie mani o dei teli appoggiati sul perineo. Successivamente, esercita una leggera trazione sulla testa per favorire la fuoriuscita delle spalle e la rotazione e fuoriuscita della rimanente parte del corpo del bambino che in genere avviene nel giro di un paio di contrazioni.

  • È importante che collaboriate attivamente con l’ostetrica e con il medico, ascoltando e, per quanto possibile, mettendo in atto i loro consigli. Nel momento del disimpegno della testa e delle spalle del nascituro vi potrebbe essere chiesto di spingere con minore intensità o addirittura di non spingere e respirare alitando. Potreste percepire una sensazione d’intenso bruciore: non deve allarmarvi; il bruciore è dovuto al fatto che il bambino, nella sua discesa tende le pareti del canale del parto. Smettendo di spingere e adottando una respirazione alitante, lasciate che sia l’utero a procedere con l’espulsione. Nel frattempo abbandonatevi all’indietro e cercate di rilasciare ogni muscolo, soprattutto quelli della zona perineale. Il bruciore comunque dura in genere solo pochi istanti ed è seguito immediatamente da una sensazione d’intorpidimento generale, dovuta al fatto che la testa del bambino, tendendo i tessuti della vagina, li assottiglia al punto tale di neutralizzare i nervi. Ciò dà luogo a una sorta di anestesia naturale.

  • Dopo la nascita, se non vi sono problemi particolari, potete accogliere sul ventre il vostro bambino e accarezzarlo. Nulla è più benefico per vostro figlio del contatto con la vostra pelle, del suono della vostra voce e del battito del vostro cuore. Il contatto con il vostro corpo consente anche al neonato di mantenere una temperatura corporea adeguata e di venire a contatto con i microrganismi materni prima che con quelli di altre persone. È comunque utile detergerlo e ricoprirlo con telini calsi, per evitare ogni dispersione termica.

  • Il cordone ombelicale può essere reciso entro alcuni minuti o anche successivamente. Al contrario di quanto avveniva in passato, infatti, i medici oggi ritengono che il bambino tragga dei benefici dal rifluire del sangue placentare attraverso il cordone e che quest’ultimo non debba, quindi, essere tagliato prima che abbia cessato di pulsare. Al momento opportuno esso verrà pinzato a 13-15 cm dall’ombelico del bambino.

  • Quando necessario, l’ostetrica libera le prime vie aeree del neonato (naso e bocca) aspirando le secrezioni con una cannula di plastica sterile, prima di adagiarlo sul grembo materno. Il piccolo piangerà probabilmente una prima volta al momento dell’espulsione e una seconda pochi istanti dopo la nascita. (vedi neonato)

  • In caso di parto fisiologico, il neonatologo potrebbe non essere presente in sala parto. Visiterà il bambino una volta che questi raggiungerà la nursery.

  • Sebbene non tutti i neonati siano “pronti” pochi minuti dopo la nascita a essere attaccati al seno materno, è tuttavia importante agevolare la suzione precoce per una serie molteplice di ragioni:

    • Favorire l’attaccamento madre-figlio
    • Rassicurare il neonato, il quale riconosce la voce della mamma che lo coccola
    • Potenziare la contrattura dell’utero per ridurre il sanguinamento
    • Avviare il processo di produzione del latte (lattogenesi).          parto in acqua
      neonato
                                                                                                                                                               Fonte - Il mio Baby

IL SECONDAMENTO

Il Secondamento

Il secondamento

 

  • Dopo la nascita del bimbo bisognerà attendere ancora qualche evento, importante quasi quanto il parto stesso, prima del meritato riposo.

  • La placenta, l'organo che ha nutrito e ossigenato il bambino per tutta la gravidanza, si distacca dalla parete dell’utero (che continua a contrarsi) e viene espulsa spontaneamente, anche se è necessario mettere in atto alcuni accorgimenti e importanti norme di assistenza.

  • La perdita di una cospicua quantità di sangue (fino a 500 cc) durante l’espulsione è da ritenersi normale, in quanto i grossi vasi che hanno irrorato la placenta per nove mesi terminano la loro funzione.

Che cosa succede durante questo periodo
  • Dopo pochi minuti dalla nascita, l'utero si contrae per espellere la placenta, il cordone ombelicale e le membrane. Questo avviene in 4 tempi:

    • distacco della placenta,
    • caduta nella parte inferiore dell'utero,
    • passaggio in vagina e, infine,
    • espulsione degli annessi placentari, inevitabilmente associata a una discreta perdita di sangue.
  • La durata del secondamento può variare da pochi minuti a un ora; in media ci vogliono 20 minuti.

  • Successivamente l'utero si contrae, provocando un effetto “emostatico” muscolare che previene un'eccessiva perdita di sangue dalla zona di distacco della placenta, e forma il cosiddetto "globo di sicurezza" (per la forma tondeggiante assunta dal corpo dell’utero)

  • La placenta espulsa viene in seguito esaminata per accertarne l’integrità e controllare che non ne siano rimasti residui in utero: tale eventualità può essere, infatti, causa di emorragia.

Cosa fa chi vi ha assistito (ostetrica o medico) durante il parto

  • Controlla la perdita ematica e, se necessario, svuota la vescica con il catetere.

  • Quando la placenta si stacca, ne facilita la fuoriuscita con una modica trazione sul funicolo e poi la ruota più volte unitamente alle membrane. Raramente può essere necessario facilitare l'espulsione con una spremitura dell'utero un po' fastidiosa.

  • Se l'utero non è ben contratto, per prevenire emorragie, esercita un massaggio esterno con la mano sul fondo.

  • Quando necessario, rimuove eventuali residui di placenta e membrane con batuffoli sterili, montati su una pinza ad anelli.

  • In alcuni ospedali viene effettuata un'iniezione intramuscolare che permette un'ulteriore contrazione dell'utero.

  • Quando è stato necessario il taglio (episiotomia) per facilitare la nascita del bimbo, pratica un'ulteriore anestesia locale prima della sutura.

  • Esegue la sutura (episiorrafia) della ferita, sotto anestesia locale. L’operazione può durare abbastanza a lungo perché è una specie di ricamo che va effettuato con cura per ricollegare correttamente i muscoli.

  • La levatrice vi darà una borsa del ghiaccio per ridurre il gonfiore e dei pannolini per tamponare il sangue che continuerete a perdere per più giorni, simile al flusso di una mestruazione abbondante. La durata di queste perdite vaginali (lochi) varia molto da donna a donna. Alcunesanguinano per alcuni giorni, altre continuano anche per cinque o sei settimane.


Cosa farete durante questo periodo

  • Anche se siete stanche, dovete compiere ancora un piccolo sforzo: inspirare, trattenere il respiro e nello stesso tempo spingere per facilitare la fuoriuscita della placenta e delle membrane

  • Non preoccupatevi se subito dopo avvertirete brividi molto intensi. Probabilmente causati dal passaggio di piccole quantità di liquido amniotico nel sangue, sono assolutamente normali, passano nel giro di pochi minuti e con l'impiego di qualche coperta

  • È molto importante che siate particolarmente rilassate durante le manovre di "pulizia" dell'utero, l'anestesia locale e la sutura

  • In molti ospedali si procede subito alla toeletta della madre e del neonato. In alcuni ospedali questa prassi sta ora cambiando e spesso si dà ai genitori l’opportunità di starsene per un’oretta tranquilli con il loro bambino subito dopo le cure essenziali. La pulizia avverrà più tardi.

 

IL PERIODO ESPULSIVO

Il periodo espulsivo

vasca per il parto in acqua
Si comincia a spingere
  • L’inizio del periodo espulsivo coincide con l’arrivo della sensazione irrefrenabile di premito sulla parte posteriore del pavimento pelvico quando anche la dilatazione del collo dell’utero è completa (9/10 cm circa). È iniziata la fase più intensa e tumultuosa. È il momento di abbandonarvi alle sensazioni che il vostro corpo vi comunica e a lasciarvi guidare soprattutto da lui. Godetevi appieno questo momento.

  • Le spinte attive della donna durante ogni contrazione accompagnano il bambino verso l’uscita lungo il canale del parto; è questo un momento carico di ansia e di apprensione oltre che di stanchezza fisica, ma aumenta parallelamente la fiducia e insorge uno spirito di collaborazione: le contrazione sono tollerate meglio poiché la nascita è imminente.

  • Quasi tutto il periodo espulsivo si trascorrerà ancora in sala travaglio dove per spingere è possibile individuare la posizione più idonea.

Che cosa succede durante questo periodo
  • Nella primipara si sono già verificati alcuni fenomeni come la riduzione, l’impegno del feto, larotazione interna e parte della progressione del feto nel canale del parto.

  • Durante la rotazione interna, il vertice della testa del bambino, sotto le prime spinte, può già affiorare all’esterno. In questi momenti l’ostetrica e il papà possono vedere il colore dei capelli che, però appaiono più scuri del reale in quanto intrisi di liquido amniotico.

  • In seguito il nascituro fissa la nuca dietro il pube della madre e inizia il movimento di disimpegno della testa: un’azione di leva consente l’estensione e la fuoriuscita con la faccia rivolta posteriormente.

  • La successiva rotazione delle spalle, che a loro volta si dispongono secondo un piano antero-posteriore del bacino, fa sì che la faccia del neonato ruoti verso la coscia destra della madre; la spalla destra si fissa sotto la sinfisi pubica, mentre la sinistra fuoriesce posteriormente.

  • Con estrema facilità, infine, avverrà l'espulsione del corpo (vedi ecco sta per nascere)


L'assistenza durante il periodo espulsivo
  • Durante questo periodo viene eseguita una registrazione continua del battito cardiaco fetale e delle contrazioni dell'utero

  • Nei rari casi in cui non Ò avvenuta una rottura spontanea delle membrane, viene praticata l'amnioressi

  • Se non riuscite a urinare spontaneamente la vescica viene svuotata con un piccolo catetere sterile e lubrificato con un gel anestetico

  • L'ostetrica esegue sporadiche visite vaginali per controllare la progressione della testina del bambino nel canale del parto. La stessa ostetrica rimarrà vicino a voi per tutta la durata del periodo espulsivo sostenendo le vostre scelte istintive di posizione e modalità di spinta e consigliandovi delle eventuali alternative.

Che cosa fa la partoriente
  • Assecondate le sensazioni più istintive e profonde, godetevi questo momento così intenso. Se il parto non è proprio imminente, potrete assumere la posizione più confortevole o quella che vi suggerirà l'ostetrica:

    • Accovacciata, sostenendovi alla spalliera del letto e alle braccia del marito
    • Supina, esercitando una trazione con le mani sulle ginocchia, mentre sollevate e flettete le gambe
    • Sedute sul letto o sul seggiolino olandese
    • In piedi, mentre esercitate una pressione sul pavimento
  • Usate la voce se volete, emettendo dei suoni (può aiutare durante lo sforzo fisico).

  • Spingete più volte durante tutto il periodo della contrazione, trattenendo il fiato ed eseguendo una lunga espirazione.

  • Vostro marito o il vostro compagno può aiutarvi a mantenere la posizione durante la spinta e a supportarvi psicologicamente.

IL PERIODO DILATANTE

Il periodo dilatante


Questa fase del travaglio è caratterizzata dalla presenza di contrazioni regolari, della durata di circa 1 minuto, che si presentano ogni 5 minuti o anche con maggiore frequenza e che danno la stessa sensazione fastidiosa e dolorosa. Sono proprio la regolarità e l’aumento della percezionedolorosa delle contrazioni a indicare l’inizio del travaglio vero e proprio che coincide con la dilatazione dell’utero. 
Nelle primipare questa fase dura dalle 6 alle 10 ore circa, nelle pluripare generalmente molto meno

                                                        
Che cosa succede durante questo periodo?

  • Le contrazioni si fanno più intense e frequenti, susseguendosi ogni 2-5 minuti per una durata di 50/60 secondi.Il dolore aumenta di intensità e si diffonde a cintura a tutto il basso addome e/o alle cosce.

  • La dilatazione del collo dell’utero passa progressivamenteda ½ cm a 10 cm circa. La velocità di dilatazione è inizialmente più lenta (fino a circa 5 cm), poi sempre più rapida fino alla dilatazione completa, intorno ai 10 cm.

  • La progressione della testa del neonato avviene gradualmente, ma contemporaneamente alla dilatazione del collo dell’utero. In questo modo la testa del neonato si troverà ben posizionata all’ingresso del canale del parto nel momento della dilatazione completa.


La rottura del sacco amniotico
  • Se la “rottura delle acque” non è avvenuta durante il periodo prodromico, può verificarsi in qualsiasi momento del periodo dilatante.

  • Se a dilatazione completa, il sacco amniotico dovesse esser ancora integro si rende necessario eseguire, la cosiddetta amnioressi , ovvero la rottura artificiale del sacco amniotico, con una manovra assolutamente indolore. L’assenza del sacco amniotico anteriormente alla testa del bambino lo aiuterà a scendere nel canale del parto.

  • A volte, quando la dilatazione è nella fase iniziale, per accelerare il travaglio si rende necessario eseguire subito l’amnioressi che provoca l’aumento dell’attività contrattile dell’utero. Questo fatto non vi deve turbare perché verrete messe al corrente di questa decisione in anticipo.

Cosa farete durante il periodo dilatante
  • Anche in questa fase, se non vi sono controindicazioni particolari, potrete muovervi e assumere le posizioni che più gradite durante le contrazioni.

  • Durante ciascuna contrazione eseguite gli esercizi respiratori e le tecniche di rilassamento che avete appreso durante il corso di preparazione al parto.

  • Se ve la sentite potete mangiare qualcosa di leggero. Talvolta un lieve senso di nausea non lo consente.

  • Potete anche bere, ma evitate bevande gasate o molto zuccherate che dilatano lo stomaco. Questo può accentuare i disagi ed essere pericoloso in caso di anestesia generale.

  • È importante svuotare frequentemente la vescica, soprattutto in prossimità del parto; questo comportamento aiuta a prevenire traumi alla vescica e consente al nascituro di avere più spazio a disposizione.

  • Se fosse necessario o ne faceste richiesta, vi potrà essere eseguito un piccolo clisma evacuativo.

  • Cercate di ascoltare i messaggi del vostro corpo e di esprimere i vostri bisogni all’ostetrica che vi sta seguendo, “l’aiuterete ad aiutarvi”.

  • Nella maggior parte degli ospedali, vi viene praticata la rasatura dei genitali o tricotomia. Essa permette una migliore disinfezione di questa parte e consente una più agevole sutura della ferita, in caso di episiotomia.



L'assistenza del personale al periodo dilatante
  • Durante il periodo dilatante il benessere fetale viene sorvegliato tramite esecuzione di una cardiotocografia, una registrazione del battito cardiaco del feto e delle contrazioni uterine, che può essere continua o intermittente.

  • L'ostetrica o, quando si rende necessario, il medico, eseguono visite vaginali per controllare che la dilatazione del collo dell'utero e la progressione della testa del bambino avvengano in modo regolare. Questo controllo viene ripetuto ogni 2 ore circa

  • Viene compilato il partogramma, una scheda sulla quale sono riportate in modo grafico la dilatazione cervicale, espressa in centimetri, in relazione al tempo espresso in ore. Inoltre, un secondo grafico sovrapposto al primo, esprime la progressione della testa del bambino. Il partogramma è un mezzo di comunicazione tra i vari operatori, semplice da usare, che permette un'immediata visione dell'evoluzione del travaglio. Altre annotazioni riguardano la rottura delle membrane e le caratteristiche del liquido amniotico, il monitoraggio, l'impiego di farmaci e anestesie, i dati del parto e il primo punteggio del neonato (Apgar).

  • Spesso, anche in caso di parto spontaneo, viene comunque messa una fleboclisi a base di soluzione al glucosio (puÄ darvi un po' di carica energetica) o ricca di elettroliti. Infatti, “ prudente avere una vena incannulata per somministrare tempestivamente farmaci, in caso di necessit¶.


Dalla sala travaglio alla sala parto

A dilatazione completa, se le contrazioni sono molto valide, le pluripare vengono subito portate in sala parto, mentre le primipare possono effettuare gran parte del periodo espulsivo in sala travaglio. Questo iter, comunque, può variare da ospedale a ospedale; in molti ospedali, infatti, la donna non viene spostata una volta terminato il travaglio ma partorisce nello stesso luogo. Anche questo è un momento carico di ansia e apprensione, ma aumenta la fiducia e insorge uno spirito di collaborazione: le contrazioni sono tollerate meglio poiché la nascita è imminente.      

TRAVAGLIO

Travaglio

travaglio

9 MESI INSIEME

LE CONTRAZIONI: COME RICONOSCERE L'INIZIO DEL TRAVAGLIO

Che cosa le provoca?

All'interno delle cellule muscolari dell'utero, per effetto dello stimolo dell'ossitocina (ormone), aumenta la concentrazione degli ioni di calcio. Questo incremento fa attivare due sostanze, actina e miosina, che sono le responsabili dell'accorciamento delle fibre muscolari, che provoca la contrazione dell'utero. Ecco che sentite la contrazione.

Perché si verificano nel corso della gravidanza?

Dal secondo trimestre, si presentano sporadicamente in forma poco dolorosa, sono dovute all'allenamento dell'utero, che si modifica per adattarsi alle esigenze del feto e si prepara già al parto.
Le cause scatenanti possono essere molte: dal progressivo ingrossamento dell'utero, dai primi movimenti del bambino, da disturbi intestinali (diarrea o stitichezza).
Nelle ultime settimane di gestazione, le contrazioni diventano più evidenti e dolorose, servono a tonificare l'utero e a preparare la dilatazione del collo uterino.

Alcune precauzioni per prevenire contrazioni forti troppo presto

Attenzione a non fare sforzi eccessivi
ad ogni sforzo, infatti, l'utero riceve una sollecitazione e si contrae. Quindi è bene evitare non solo di caricarsi con la spesa, ma anche farsi aiutare nei lavori di casa e, se si ha già un bambino, cercare di fare con lui giochi tranquilli e di prenderlo in braccio il meno possibile.

Controllare stress e stati emotivi intensi
perché affaticano l'organismo, quindi, se è difficile riuscire ad essere rilassate e serene, si può comunque fare qualche esercizio di rilassamento e dedicarsi momenti di riposo durante la giornata.

Come distinguere quelle del travaglio?

Contrazioni sporadiche

se senti: un piccolo crampo addominale non doloroso, che si ripete ogni tanto
cosa fare: rallentare i ritmi quotidiani
fai un controllo: se hai mal di schiena, dolori ai reni o le contrazioni sono frequenti

Contrazioni preparatorie

se senti: un indurimento della pancia, come di un muscolo contratto. La sensazione può ripresentarsi dopo alcune ore o il giorno dopo.
cosa fare: rilassarti, stenderti sul letto o su una poltrona comoda
fai un controllo: se diventano troppo regolari, anche se non molto dolorose o se sono sempre più intense e frequenti.

Contrazioni da travaglio

se senti: durano 30-40 secondi all'inizio, poi arrivano fino a un minuto, con intervalli sempre più ravvicinati. Dopo aver raggiunti l'intensità si placano fino alla fase di riposo. Il dolore coinvolge anche la schiena e i reni
cosa fare: muoversi e camminare aiutano a velocizzare il travaglio.
vai in ospedale: quando le contrazioni progrediscono con intervalli sempre più brevi, fino a 10 o 5 minuti tra una contrazione e l'altra.                          

               Sintomi del travaglio

I primi sintomi del travaglio tendono a presentarsi in forte anticipo rispetto al momento del parto. Solitamente, quindi, la donna ha tutto il tempo per valutare questi sintomi insieme al personale sanitario e capire se si tratta o meno di un falso allarme.

I segni più importanti che preannunciano l'effettivo inizio del travaglio (fase prodromica) sono:

 

Emissione del tappo cervicale

Durante la gravidanza, la cervice è occupata da un accumulo di materiale mucoso, che impedisce la risalita nell'utero di microrganismi patogeni, proteggendolo dalle aggressioni del mondo esterno. All'inizio del travaglio, quando la cervice inizia a dilatarsi in preparazione al parto, questo tappo scivola via e viene espulso. In tale occasione, la gestante avverte la fuoriuscita di una sostanza bianca, densa, inodore e mucillaginosa, striata di sangue e talvolta seguita da una piccola perdita ematica. Sintomi travaglioQuesto sintomo, quando viene percepito dalla donna, di per sé dice solamente che il travaglio è ormai prossimo, ma - se isolato dagli altri sintomi del travaglio - non fornisce alcuna indicazione sull'esatta distanza dal parto. L'evento può infatti insorgere anche qualche settimana prima dell'inizio del travaglio.

Rottura delle acque

La "borsa delle acque" è il "sacco" che contiene il feto ed illiquido amniotico in cui è immerso.

Nella sua classica presentazione, alla rottura delle acque consegue la discesa in vagina di un'ingente quantità di liquido caldo, normalmente inodore ed incolore. Queste caratteristiche aiutano a differenziarlo dall'urina e dalle comuni perdite vaginali, più viscose, non continue e talvolta frammiste a sangue. La quantità di liquido amniotico che fuoriesce dalla vagina è comunque variabile; se ad esempio il sacco si fora in un solo punto anziché rompersi completamente, la perdita risulta modesta e non costante; pur tuttavia, si ripete nell'arco della giornata ed è in genere associata ai movimenti della mamma.

Le membrane possono rompersi all'inizio del travaglio oppure senza che siano iniziate le contrazioni; nella maggioranza dei casi le acque si rompono durante il travaglio e qualora le contrazioni uterine non si presentino nelle successive 24 ore, vengono in genere stimolate medicalmente.

Contrazioni uterine

Nell'ultimo periodo di gravidanza le contrazioni uterine rappresentano una compagnia piuttosto fedele. Le false doglie, o più tecnicamente contrazioni di Braxton-Hicks, tendono ad aumentare di intensità e frequenza. A differenza di queste contrazioni, tipiche delle settimane precedenti, le vere e proprie contrazioni preparatorie al parto si caratterizzano per un ritmo stabile e continuativo, e non scompaiono camminando, sdraiandosi o cambiando posizione. Al contrario, si fanno sempre più frequenti e dolorose, tanto che al loro sopraggiungere la donna ha bisogno di fermarsi e appoggiarsi a qualcuno o a qualcosa. Durante questo evento, la gestante avverte una compressione interna della pancia, che nelle contrazioni vere è spesso associata ad una sensazione dolorosa alla parte superiore dell'addome o ai lombi (all'altezza dei reni) e ai fianchi.

Talvolta accompagnate alla perdita di liquido amniotico, in un primo momento le vere contrazioni uterine si susseguono ogni 15-30 minuti, con durata che può andare dai 15 ai 20 secondi. Una volta cominciato il travaglio, le contrazioni si fanno sempre più ravvicinate, più intense e più lunghe, presentandosi 3-5 volte ogni 10 minuti, per una durata di 40-60 secondi ciascuna. Considerata l'importanza dell'intensità e della frequenza di questo sintomo, in genere le gravide ricevono dagli operatori sanitari precise istruzioni di annotare frequenza e durata delle contrazioni. Il dato importante, comunque, non è tanto la distanza tra una contrazione e la successiva, ma la regolarità con cui si susseguono.

 

Un altro sintomo che può annunciare l'imminente arrivo del travaglio è rappresentato dalla diarrea, sostenuta dal rilascio di ormoni endocrini e paracrini che preparano l'organismo della partoriente al lieto evento.

 

Generalmente, i soli sintomi soggettivi non sono sufficienti per porre diagnosi di travaglio. Affinché il personale sanitario confermi che il momento tanto atteso e programmato è ormai alle porte, si rende necessaria l'esecuzione di un esame per via vaginale. Se con il passare del tempo la cervice uterina si dilata e si assottiglia il travaglio è ormai iniziato: fase attiva o dilatante, detta anche I stadio).                                                                                                  

Il travaglio

Siete arrivate al periodo culminante della gravidanza, l’obiettivo a cui tende tutto il lungo lavoro di preparazione svolto nei nove mesi precedenti. Non c’è gestante che non si auguri un travaglio ed un parto tranquillo: il che non significa indolore in quanto non sarebbe realistico aspettarselo bensì rilassato e sereno.
E vi sentirete serene, a prescindere dalla sofferenza, se le persone e le cose che vi circondano vi saranno già familiari. Sarete anche rilassate se consapevoli di ciò che vi sta accadendo e fiduciose di poter controllare il vostro corpo con la respirazione e con altre tecniche ed esercizi imparati in precedenza. Documentandovi a fondo su tutti gli aspetti del travaglio e del parto proverete meno dolore e gusterete appieno l’immensa gioia di dare alla luce vostro figlio.

  • La durata del travaglio è in genere più lunga (12-14 ore circa ma può variare da donna a donna) quando la gestante è una primipara, altrimenti non supera le 7 ore.

  • In genere meno intense sono le contrazioni, maggiore è la durata del travaglio.

  • Un travaglio molto rapido comincia in genere con contrazioni lunghe e lente che si protraggono fino al termine.

Le fasi del travaglio e del parto

I momenti salienti sono quattro:

  • il periodo prodromico, che segna l’inizio del travaglio ed è caratterizzato da contrazioni ritmiche avvertite come dolorose e che sfocia, senza soluzione di continuo nella fase dilatante;

  • il periodo dilatante, che conduce alla dilatazione completa della cervice

  • il periodo espulsivo, quando il feto viene spinto verso l’esterno attraverso il canale del parto, che si conclude con la nascita del bambino

  • il secondamento, il periodo immediatamente dopo la nascita in cui placenta e membrane si distaccano dall’utero e vengono espulse.

Detto questo, è importante aggiungere che per la maggior parte delle donne, il parto è un’esperienza unica, totalizzante e meravigliosa: sicuramente non ve ne starete lì a ragionare in termini di prima, seconda o terza fase. Godetevi fino in fondo questa esperienza meravigliosa. 

 

ESAMI IN GRAVIDANZA

Esami in Gravidanza


esami in gravidanza Il SSN consiglia, nel caso di gravidanza, una serie di esami per monitorare l’andamento della gestazione, la salute del feto e della madre. Questi esami sono semplici e comportano pochi fastidi (esami del sangue) e permettono di curare tempestivamente alcune patologie o verificare l’eventuale presenza precoce di altre. 
 ESAMI DA FARE IN GRAVIDANZA

All’inizio della gravidanza, il ginecologo prescriverà le analisi del sangue e delle urine per verificare lo stato di salute e la presenza di alcuni anticorpi.

Ecco una lista della prima serie di accertamenti da fare con l’inizio della gestazione:

Con il prelievo delle urine:  

  • Esame completo delle urine
  • Urinocoltura con eventuale antibiogramma

Con il prelievo del sangue:

  • Emogruppo + fattore Rh (se mai eseguito in precedenza o qualora ne sia stata smarrita la documentazione)
  • Test di Coombs indiretto
  • Emocromo completo con formula leucocitaria
  • Ferritinemia
  • Glicemia
  • Azotemia
  • Creatininemia
  • Protidemia con elettroforesi
  • Bilirubinemia totale e frazionata
  • Transaminasi (AST/ALT)
  • Fosfatasi alcalina
  • Gamma GT
  • VDRL/TPHA
  • Rubeo test
    Toxo test
  • Anticorpi anti-CMV
  • HBsAg
  • Anticorpi anti-epatite C
  • Anticorpi anti HSV1 e 2
  • Anticorpi anti-HIV
  • CK
  • Colinesterasi

Per quanto riguarda tutti gli anticorpi, si possono verificare tre eventualità:

  • IgG assenti - IgM assenti= soggetto non immune
  • IgG presenti - IgM assenti= soggetto immune
  • IgG presenti - IgM presenti= infezione recente o in corso

Nel primo caso la paziente non ha mai contratto la malattia, non ha anticorpi ed è "recettiva": dovrà pertanto stare molto attenta per evitare di contrarla in gravidanza (vedi profilassi).

Nel secondo caso la paziente ha contratto l’infezione in passato (magari senza essersene accorta) o ha fatto il vaccino: ha gli anticorpi e pertanto non corre alcun rischio in gravidanza, non potendo trasmettere l’infezione al feto. Raramente tuttavia si possono verificare "reinfezioni" perché l’immunità può non essere permanente e quindi è sempre consigliabile seguire comunque le regole della profilassi.

Nel terzo caso (infezione contratta in gravidanza) la trasmissione al feto si verifica in percentuali variabili a seconda della malattia e non sempre può causare problemi.

Ma tutto ciò è solo una semplificazione: gli esami vanno sempre fatti controllare da un medico.

Ecografie:
Una ecografia per trimestre è l’indicazione basilare del SSN nel caso di una gravidanza normale senza complicanze. Tuttavia, molti ginecologi ne prescrivono una quarta a termine dei 9 mesi per accertare la posizione fetale.

  • Prima ecografia → a circa 8 settimane di gestazione 
    Serve per verificare che la gravidanza sia in utero e non fuori (gravidanza extrauterina), per vedere se c’è più di un embrione (gravidanza gemellare) e per "datare" la gestazione. Infatti, poiché un’ovulazione può essere anticipata o ritardata (più spesso nelle donne con cicli irregolari) ed inoltre gli spermatozoi possono vivere anche 5-6 giorni nelle vie genitali femminili, si comprende il motivo per cui la gravidanza viene datata convenzionalmente a partire dalla data dell’ultima mestruazione (dato
    oggettivo) e non da un eventuale concepimento (difficile a stabilirsi). Una più precisa datazione della gravidanza diventa necessaria nei casi in cui si verifichi successivamente una situazione di rischio, per esempio minaccia di parto prematuro o al contrario gravidanza che si prolunga oltre il termine. Ecco perché un esame ecografico eseguito entro il terzo mese permette di essere molto accurati nello stabilire l’epoca gestazionale e quindi predire la data presunta del parto (con errore standard di più o meno 5 giorni). Un’ecografia eseguita in questa epoca consentirà in seguito di capire meglio se un bambino sarà cresciuto troppo o troppo poco (e non si tratti invece appunto di una "ridatazione").
  • Seconda ecografia →a circa 19 settimane di gestazione. È la cosiddetta “morfologica”
    È quella più importante e va eseguita al quinto mese perché ci consente di diagnosticare le più comuni malformazioni del feto ecograficamente diagnosticabili. Alcune di queste potrebbero essere correggibili alla nascita (ma vanno diagnosticate prima), mentre le più gravi potrebbero fare optare per un’interruzione della gravidanza. Con questa ecografia si controlla anche l’inserzione placentare.
  • Terza ecografia → a circa 30 settimane di gestazione. È la cosiddetta ecografia di accrescimento.
    Può essere programmata dopo la 30a settimana nel caso di gravidanza normale, per vedere quanto è cresciuto il bambino. L’ideale sarebbe però verificare due tappe accrescitive fetali: 
    1. Alla 28a settimana: misura dell’accrescimento, ricontrollo morfologico, inserzione placentare e quantità di liquido amniotico
    2. Alla 34a settimana: misura dell’accrescimento, ricontrollo morfologico, inserzione placentare e condizioni della placenta (maturazione), quantità di liquido amniotico.                                                                                                                                                                                                     

Altri esami

Se l’ultimo Pap test è stato eseguito oltre un anno prima, conviene ripeterlo in gravidanza iniziale. Infatti la scoperta di eventuali lesioni pretumorali o tumorali condiziona i controlli clinici e le eventuali terapie (raramente in gravidanza e più spesso dopo il parto).

Fare un Pap test in gravidanza non aumenta in alcun modo il rischio di aborto. Occorre comunque avvertire l’esecutore del prelievo, del proprio stato gravidico.

Altri esami particolari possono essere richiesti in quei casi ove ne esista l’indicazione: ecografia mammaria, tampone vaginale, elettroforesi dell’emoglobina, esami della coagulazione, elettrocardiogramma, etc.     esami in gravidanza

9 - MESE

9-Mese

L’aumento complessivo del peso dovrebbe aggirarsi intorno ai 9-12 kg. La dilatazione della parete addominale prosegue, le contrazioni cominciano nella 38a settimana, ma molto spesso sono anticipate o posticipate di qualche giorno

34 - 36 settimane di gravidanzaNono mese di gravidanza:  35+1/40 settimane

L’aumento complessivo del peso dovrebbe aggirarsi intorno ai 9-12 kg.
Alla scadenza del termine, il collo dell’utero si ammorbidisce diventando elastico e abbassandosi, per prepararsi all’uscita del bambino.

Trentatreesima settimana: potreste essere in grado di capire dove si trova una gambina o un ginocchio del bambino. Avvertirete i suoi movimenti più come colpi o calci. Potrebbe essere diventato troppo grande per potersi rigirare completamente nel liquido amniotico

Trentaquattresima settimana: sicuramente i corsi di preparazione al parto vi stanno aiutando molto, la valigia per l'ospedale è pronta, così come lo spazio dove dormirà vostro figlio

Trentacinquesima settimana: potreste cominciare ad avere male alla schiena. Probabilmente perché i legamenti e i muscoli che reggono le giunture si rilassano

Trentaseiesima settimana:  da ora in poi vi farete visitare una volta la settimana. Sentirete che respirate meglio ma vi rimarrà lo stimolo frequente ad urinare. Non c’è quasi più posto nell’utero dove il bambino possa muoversi liberamente. Si è assestato in un’unica posizione e i movimenti principali che sente la madre sono quelli delle braccia e delle gambe


utero in gravidanza mese per meseL'età gestazionale si calcola a partire dal giorno di inizio dell'ultima mestruazione e contando i mesi di calendario, fatti di 30-31 giorni, oppure i mesi lunari, fatti ognuno di 4 settimane, cioè 28 giorni. I medici preferiscono il calcolo delle settimane di amenorrea e quindi dei mesi lunari, più preciso; con questo calcolo la gravidanza dura 10 mesi lunari (non 9).
Il primo mese di gravidanza per i primi 14 giorni non è di gravidanza: il concepimento si verifica circa 14 giorni dopo l'inizio dell'ultima mestruazione ed è questa la vera data di inizio della gestazione. Essendo però difficile fissare con certezza il giorno dell'ovulazione (e ancor più quello della fecondazione), si preferisce datare la gravidanza a partire da un momento certo com'è appunto la mestruazione. Ecco perchè potreste trovare difficoltà a capire le settimane spiegate per ogni mese in questa guida

Trentasettesima settimana:  se potete in questo periodo andate a vedere la sala parto e il reparto maternità all’ospedale dove dovrete partorire 

Trentottesima settimana: potreste notare che il bambino ora si muove meno e invece di avvertire che tutto il suo corpo si sposta, sentirete pugni e calci e una strana sensazione alla vagina provocata dalla testa che si muove contro i muscoli del pavimento pelvico.

Trentanovesima settimana: il liquido amniotico si rinnova ogni tre ore. La cervice matura si prepara al travaglio. Vi sentirete pesante e stanca e proverete forti contrazioni di Braxton Hicks


Quarantesima settimana: il parto è ormai vicino e forse dopo tanto aspettare all’improvviso desidererete che non giunga tanto presto il momento del parto. Tra non molto terrete il vostro bambino tra le braccia ma la cosa potrebbe procurarvi anche ansia, tranquille è normale!

Il bambino ora è otto volte più grosso di quanto fosse a tre mesi, quando tutti gli organi vitali si erano già formati. Il suo peso è aumentato di circa 600 volte. Ha perso parte della peluria, per quanto ne possa restare un po’ nella parte inferiore della schiena, davanti alle orecchie e sulla fronte. Le unghie delle mani sono cresciute al punto che spesso occorre tagliarle alla nascita affinché il bambino non si graffi la faccia

feto a 9 mesi                                                                                                      
IL BEBE' AL NONO MESE DI GESTAZIONE
Settimana Dimensioni Cambiamenti embrionali e funzionali
35 35 - 37,5 cm
3 kg
La testa può scendere nella cavità pelvica fin do ora, specialmente se si tratta della prima gravidanza.
36 - 38 52 cm
3,5 kg

Il nascituro assume una posizione capovolta. La sua testa scende nella cavità pelvica prima che comincino le doglie. Le unghie sono formate. E' meno attivo a causa dello spazio ristretto. E' mentalmente pronto a entrare nel mondo.

LA MAMMA AL NONO MESE DI GRAVIDANZA
Settimana L'esperienza della gravidanza
34

I movimenti del feto diminuiscono perché c'è meno spazio nell'utero. Ma senti ancora forti colpi e spinte dalle mani e dai piedi.

35 - 36 Le costole cominciano a espandersi per ospitare l'utero sempre più largo. Potresti avere mal di schiena, un generale disagio lungo buona parte del corpo, lo vescica infiammata e piena e l'esigenza di urinare frequentemente. Quando la testa del nasci-turo scenderà lungo la cavità pelvica ti sentirai molto più a tuo agio. Durante questo periodo potresti notare un incremento delle contrazioni di Braxton-Hicks.
38 (termine) Si scioglie il tappo di muco della cervix perdendo un po' di sangue. le acque si rompono. le contrazioni aumentano in frequenza e intensità. Comincia il travaglio.

    nascita bebe                   finalmente e nato